20.7 C
Roma
mercoledì, 6 Agosto, 2025
Home GiornaleFumarola inciampa sulle ambiguità nell’anniversario della strage di Bologna

Fumarola inciampa sulle ambiguità nell’anniversario della strage di Bologna

La Cisl e il dovere della chiarezza: l’antifascismo non può essere generico o balbettante. Un errore comunicativo che solleva interrogativi anche ai vertici dell’Organizzazione

Il dibattito in occasione del quarantacinquesimo anniversario della strage di Bologna ha coinvolto trasversalmente il mondo delle istituzioni, della politica, della comunicazione e delle organizzazioni sociali del Paese.

Tra gli interventi, si è distinto quello del Presidente della Repubblica, per tono e profondità. Ma, sorprendentemente, la discussione ha coinvolto anche la Cisl. Purtroppo non per meriti, ma per un evidente scivolone comunicativo.

Non è in discussione la sincera cultura antifascista che contraddistingue storicamente la Confederazione. Tuttavia, è doveroso rilevare alcune contraddizioni nel linguaggio utilizzato dall’Organizzazione a vari livelli.

L’antifascismo e Il caso Cisl Romagna

Particolare scalpore ha suscitato il manifesto pubblicato dalla Cisl Romagna sui social: un messaggio commemorativo che, in maniera generica, evocava “il terrorismo che non ha colore”. Dopo le reazioni indignate, il post è stato rimosso e accompagnato da una nota di chiarimento:

«Siamo profondamente rammaricati che un messaggio nato con l’unico intento di promuovere il ricordo, la ricerca della verità e la lotta per la giustizia sia stato equivocato, tanto da ledere la sensibilità di alcuni».

A questa dichiarazione ha fatto seguito un’affermazione che suona incoerente: «Non solo rispettiamo, ma condividiamo la sacrosanta verità scaturita dai processi». Ma se si afferma di condividere una verità processuale – che ha portato a condanne definitive per militanti neofascisti – perché allora invocare genericamente la “ricerca della verità”? Comprensibile, dunque, il giudizio di molti commentatori sui social: la toppa è peggio del buco.

Le parole della segretaria Fumarola

Considerando l’episodio come un inciampo comunicativo a livello territoriale, abbiamo rivolto l’attenzione al messaggio pubblicato sui canali ufficiali della Segretaria generale, Daniela Fumarola: «La Cisl onora la memoria delle 85 vittime della strage di Bologna. Un attacco vile alla democrazia, che ci impegna ogni giorno nella difesa dei valori costituzionali e nella richiesta di verità e giustizia».

Anche in questo caso, tuttavia, si tace sulla verità accertata in sede giudiziaria, richiamata con forza dal Presidente Mattarella.

La verità va detta con chiarezza

Lo ribadiamo con convinzione, e con il rispetto dovuto alla storia della Cisl: quella di Bologna fu una strage neofascista. Su fatti così gravi e tragici non possono esserci ambiguità, né esitazioni.

Chi ancora oggi rivendica una “verità alternativa” appartiene, con ogni evidenza, a quell’area che – come affermò l’ex segretario generale Luigi Sbarra in Piazza San Giovanni, dopo l’attacco alla sede della Cgil – “non è riuscita definitivamente a fare i conti con un credo politico che nulla ha a che vedere con l’esperienza democratica del nostro Paese”.