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giovedì, 11 Settembre, 2025
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Galli della Loggia: finita la Dc, in Europa avanza la rivoluzione anticristiana

Il nuovo libro dello storico e editorialista del Corriere della Sera rilancia il tema dell’apporto dei cattolici alla politica e denuncia i rischi di una rivoluzione anticristiana in Europa.

L’Italia ha bisogno di nuove idee, di nuove donne e nuovi uomini capaci di aprirle le vie del futuro. E a tale impresa non può mancare l’apporto dei cattolici impegnati in politica. Questa la convinzione espressa nel libro (edito da Studium) Dopo la fine. Il declino pubblico del cattolicesimo in Italia, di Ernesto Galli della Loggia, professore emerito di Storia contemporanea ed editorialista del Corriere della Sera. Un laico di cultura liberale e riformista che però si riconosce appartenente alla tradizione cristiano-cattolica.

Dopo la fine della Dc

L’incontro tra laici e cattolici nel nostro Paese, sottolinea l’Autore in questa raccolta di scritti e riflessioni che vanno dal 1988 al 2022, è sempre più difficile e sempre meno produttivo appunto “dopo la fine” della Democrazia cristiana e dei partiti che hanno governato l’Italia per 50 anni al termine della Seconda guerra mondiale.

A finire non è stata solo l’esperienza italiana della Dc. Bisogna fare i conti più in generale anche con il “dopo la fine” della cristianità, che Galli della Loggia intende come “quella tipica forma di regime civile e religioso durato per  secoli nei Paesi del nostro Continente, a partire dalla loro conversione al Vangelo”.

Autoreferenzialità e rivoluzione anticristiana

Se da un lato, sostiene Galli della Loggia, la Chiesa e il mondo cattolico non riescono a liberarsi dall’autoreferenzialità, facendo fatica a stabilire rapporti realmente paritari con chi è fuori da quel mondo; dall’altro è in atto in Europa un’autentica “rivoluzione anticristiana”, che si manifesta non solo con la tendenza a derubricare la religione a fatto privato, ma anche attraverso sempre più numerosi e gravi casi di autentica intolleranza.

Nel primo senso emblematico è il no all’inserimento delle radici cristiano-giudaiche nella Costituzione europea. Radici in qualche modo tardivamente riscoperte in occasione dell’incendio di Notre-Dame: cattedrale, è stato scritto, “in cui abita l’anima dell’Europa”. Nel secondo senso va ricordato quando fu impedito a Papa Benedetto XVI di visitare l’Università La Sapienza di Roma.

In gioco, conclude l’Autore, c’è la libertà religiosa e quindi ogni libertà. E di questo un vero liberale non può non occuparsi e preoccuparsi.