GOVERNO, L’IPOTESI DI RENZI NON È AFFATTO PEREGRINA. 

Il quadro politico non è affatto stabile. E non sarà altrettanto solido. Anche con sondaggi che danno il centro destra largamente avvantaggiato. Si profila dunque la necessità di un governo che prescinda – ed è la tesi di Renzi – dagli attuali principali schieramenti. L’unica cosa certa è che questa ennesima transizione politica andrà seriamente governata.

È inutile girarci attorno. Nessuno è così sicuro che chi vincerà le elezioni il prossimo 25 settembre governerà poi il paese. E questo non solo perchè se vince il centro destra partirà, come da copione, il bombardamento mediatico della sinistra politica, giornalistica ed editoriale italiana nelle sue multiformi espressioni. Una prassi ormai conosciuta e soprattutto collaudata nel nostro sistema politico e che non richiede neanche di essere ulteriormente approfondita. L’abbiamo sperimentata ai tempi del protagonismo politico di Berlusconi ma la potenza di fuoco – mediatica e di potere – dell’imprenditore di Arcore riuscì, seppur tra mille difficoltà e problemi, a reggere l’urto. E non del tutto. Difficilmente, però, una eventuale vittoria di Giorgia Meloni e della sua coalizione sarà in grado, oggi, di fare fronte ad una contestazione che, come ovvio e scontato, decollerà il giorno dopo l’insediamento di un governo a trazione centro destra. 

È da settimane, del resto, che il tema del potenziale “ritorno del fascismo” da un lato e di un “governo con tendenze illiberali e sovversive” dall’altro è al centro del dibattito politico e culturale sui principali organi di informazione del nostro paese. Che sono riconducibili, come tutti sanno, al campo della sinistra culturale e politica del nostro paese. Un copione, ripeto, che si ripeterà puntualmente e che non richiede alcun commento al riguardo.

Ora, fatta questa riflessione scontata ed oggettiva, è altrettanto evidente – e questo, però, è l’aspetto più importante – che il quadro politico non è affatto stabile. E non sarà altrettanto solido. Anche con sondaggi che danno il centro destra largamente avvantaggiato rispetto alla sinistra per le ormai note criticità riconducibili alla guida politica del segretario nazionale del Pd.

Al riguardo, credo che lo scenario delineato ripetutamente in queste settimane da Matteo Renzi sia tutt’altro che peregrino. E cioè della necessità di un governo che prescinde dagli attuali principali schieramenti. Del resto fortemente divisi al proprio interno con ricette politiche dissimili se non addirittura alternative. Anzi, si fa sempre più strada quella soluzione nel momento in cui il centro destra sarà al centro di un attacco mediatico senza precedenti – e forse anche di altro genere… – e la sinistra, com’è altrettanto ovvio, non sarà in grado di fornire soluzioni politiche e programmatiche adeguate e realisticamente percorribili. Anche perchè non è una gran novità il fatto che il giorno dopo il responso delle urne partirà come un mantra il tema dell’alleanza tra le sinistre. Quella massimalista del Pd e quella assistenzialista, anti politica, populista e giustizialista dei 5 stelle di Conte e di Grillo. Anche su questo versante si tratta di un copione abbastanza semplice da prevedere.

Ecco perchè la proposta di una continuazione di un governo che sia in grado di mettere insieme le migliori risorse del paese non è affatto scontata, nè fuori luogo. Seppur nel rispetto del responso delle urne e delle scelte concrete che farà il Presidente della Repubblica. L’unica cosa certa, comunque sia, è che questa ennesima transizione politica andrà seriamente governata. Ben sapendo che in Italia la dialettica e la stessa evoluzione politica sono fortemente condizionate da fenomeni esterni e da poteri che prescindono dalla stessa volontà dei cittadini. Come l’esperienza concreta e tangibile ha platealmente confermato nel nostro paese dopo il tramonto della cosiddetta prima repubblica.

 

 

Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato, è candidato per “Azione-Italia Viva” nel collegio plurinominale della Camera Torino 1.