“Significati infranti, il tempo è fugace, guarda cosa porta. Saluti, addii, migliaia di mezzanotti, persi in ninne nanne insonni”. Si apre così il testo di Ghost Again dei Depeche Mode nella versione orchestrale. Melodie melanconiche che attraversano il susseguirsi della vita tra fragilità e gioia.
Non il decadentismo artistico in musica ma il simbolismo elettrogotico della nostra epoca. “Il cielo sta sognando pensieri senza pensieri, amici miei, sappiamo che saremo di nuovi fantasmi” (da Ghost Again). È come se le vocalità di Dave Gahan e le “chitarrate” elettrodance di Martin Gore erano, sono e saranno il ponte originario tra due mondi: quello post punk e quello “tecno-rock” dei tempi attuali.
La società contemporanea con le sue difficoltà geopolitiche e le disuguaglianze sociali alle porte già da tempo influenza e orienta scelte musicali, arrangiamenti e parole che ci inducono a riflettere. Ci sono band come i Depeche Mode che, insieme a tanti altri, hanno con il loro sound “cambiato il mondo”. Quando ascoltiamo “Enjoy the silence” nella versione integrale oppure nella graffiante elevazione musicale degli italiani Lacuna Coil, ti fermi e pensi che il tutto è orientato al cambiamento. “Parole come violenza rompono il silenzio, vengono a sbattere contro il mio piccolo mondo, dolorose per me, mi trafiggono”. Poi, ancora, “I piaceri rimangono, così anche il dolore, le parole sono prive di significato e dimenticabili”.
E mentre il “Re” nel video attraversa le valli “dell’esistenza” irrompe la voce di Gahan “Enjoy the silence” – “Goditi il silenzio”. I Depeche Mode hanno attraversato decenni, la società è cambiata con la loro longevità umana e artistica fino ai nostri giorni. Un fenomeno che ormai è inarrestabile che con le loro note ci accompagnano lungo la nostra esistenza dall’adolescenza fino alla tarda gioventù, presenti con i loro testi ma sempre con l’orizzonte ben piantato nel futuro. “Dovè la rivoluzione? Forza, gente…….per troppo tempo diritti abusati…..il treno è in arrivo, quindi salite a bordo”.
Riflessioni che sono preludio del futuro e nuove vie nate per tracciare labirinti elettrorock che da “Stripped” a “Black celebration” ci riportono solo un urlo: “Where’s the revolution? Come on, people”.