Il 2018 si conferma anno nero per i treni veloci. Secondo il Portale informativo circolazione di Rfi, si sono registrate più di 18mila ore di ritardo, 4.460 in partenza e 13.687 a destinazione. E all’arrivo il peggioramento è del 50,5% rispetto al 2017, 2,5 volte quelli del 2014. Per ciascuno dei 111.387 treni effettuati lo scorso anno il ritardo medio è di 7 minuti e mezzo. Solo il 34,8% dei treni sono arrivati a destinazione in orario.
I bilanci finali del 2018 confermano che i treni veloci, Frecce e Italo, peggiorano di 5-6 punti percentuali medi.
Meglio a dicembre (40,9%) e poi a gennaio 2019 (36,9%) dopo l’allarme lanciato dal neoamministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, che ha chiesto alla controllata Rfi, società di gestione della rete, un pacchetto di misure straordinarie di emergenza.
E anche se il miglioramento c’è stato ma le stesse Fs definiscono queste misure non sufficienti.
Una svolta importante sarà l’ utilizzo del sistema di controllo elettronico della marcia del treno, Ertms, anche sulla Direttissima Roma-Firenze e, nella versione Ertms High Definition, nei nodi urbani di Milano e Roma.