L’America è diventata “più forte” grazie all’azione dell’amministrazione Biden. Lo ha sottolineato ieri il presidente uscente Joe Biden nel suo discorso di commiato sulla politica estera, vantando di aver impedito una guerra tra due potenze nucleari, gli Stati Uniti e la Russia, e di aver contenuto la Cina, che “non riuscirà mai a superare gli Stati Uniti”.
Il leader democratico, 82 anni, a una settimana dal passaggio di consegne al repubblicano Donald Trump, ha attribuito il merito alla capacità americana di coagulare alleanze, consentendo al Paese di mantenere una posizione di preminenza sulla scena internazionale. “L’America è più forte, le nostre alleanze sono più solide, i nostri avversari e concorrenti sono più deboli”, ha dichiarato Biden, rivolgendosi implicitamente a Trump, il cui primo mandato è stato caratterizzato da un approccio conflittuale con gli alleati. Le recenti dichiarazioni del presidente eletto non fanno presagire una svolta nel suo secondo mandato.
Riguardo alla Cina, Biden ha ribadito i risultati ottenuti nella competizione strategica. “Oggi posso dire al popolo americano che siamo in una posizione strategica migliore nella competizione a lungo termine con la Cina rispetto a quando ho assunto l’incarico”, ha detto. Ha ricordato come molti esperti prevedessero che l’economia cinese avrebbe inevitabilmente superato quella americana entro il 2030 o poco dopo. “Ma noi, in questa stanza, abbiamo detto no. Se investiamo in noi stessi, proteggiamo i nostri lavoratori e la nostra tecnologia, ciò non accadrà”, ha affermato Biden, aggiungendo: “Ora, secondo le ultime previsioni, con l’attuale corso della Cina, non ci supererà mai. Punto”.
Sul fronte russo, Biden ha rivendicato di aver fermato le ambizioni di Vladimir Putin, che avrebbe “fallito” nei suoi obiettivi strategici dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. “Quando Putin ha lanciato l’invasione, pensava di poter conquistare Kiev in pochi giorni. La realtà è che, dall’inizio della guerra, l’unico che è andato a Kiev sono io, non lui”, ha dichiarato Biden, ricordando la sua visita in Ucraina nel 2023. Ha inoltre chiarito di aver avuto due obiettivi principali: mobilitare il mondo a sostegno dell’Ucraina e prevenire una guerra tra potenze nucleari. “Abbiamo fatto entrambe le cose,” ha affermato, sottolineando che l’Ucraina non va “abbandonata”.
Riguardo al conflitto nella Striscia di Gaza, Biden ha assicurato che un accordo per un cessate il fuoco, accompagnato dalla liberazione degli ostaggi detenuti nel territorio palestinese, è “sul punto” di essere raggiunto.
Biden ha poi rivendicato i successi contro l’Iran, evidenziando l’indebolimento della sua posizione: “Avreste mai pensato che saremmo arrivati a questo punto con l’Iran in questo momento? Dopo quei attacchi spregevoli di Hamas il 7 ottobre, l’Iran ha attaccato direttamente Israele due volte con centinaia di missili balistici e droni, e per due volte hanno fallito, perché gli Stati Uniti hanno organizzato una coalizione di paesi per fermarli”, ha detto Biden. “Ho ordinato agli aerei statunitensi di andare in difesa di Israele, ora le difese aeree dell’Iran sono in frantumi. L’Iran è più debole di quanto lo sia stato in decenni”.
Ha inoltre ricordato il ruolo degli Stati Uniti nella caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, affermando: “Israele ha inflitto molti danni all’Iran e ai suoi ‘proxy’, ma non c’è dubbio che le nostre azioni abbiano contribuito significativamente”.
Infine, Biden ha invitato la prossima amministrazione ad affrontare il tema del cambiamento climatico, un fronte su cui Trump ha tradizionalmente avuto posizioni negazioniste. “Non credono nemmeno che il cambiamento climatico sia una realtà. Penso che appartengano a un altro secolo. Si sbagliano. Sono completamente in errore. È la più grande minaccia per l’umanità”, ha detto. Convinto di aver ben operato in politica estera, Biden ha concluso il discorso rivendicando l’uso della potenza americana per “unire i paesi, aumentare la nostra sicurezza e prosperità condivisa, resistere all’aggressione, risolvere il più possibile i problemi attraverso la diplomazia e difendere senza sosta la democrazia, i diritti civili e i diritti umani”.
[Fonte: Askanews]