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mercoledì, 16 Luglio, 2025
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Il consenso che s’inceppa: il 55 % degli americani boccia Trump

Un sondaggio YouGov per The Economist evidenzia una profonda insoddisfazione dell’elettorato statunitense verso le performance presidenziali, in particolare su economia e immigrazione.

Insoddisfazione diffusa, persino tra gli indipendenti

Secondo l’ultimo sondaggio YouGov pubblicato da The Economist, il 55 % degli americani dichiara di essere insoddisfatto dell’operato del presidente Donald Trump  . Il dato, che mostra una maggioranza netta, è supportato da un segmento trasversale: tra gli elettori Democratici il livello di scontento raggiunge il 95 %, tra gli indipendenti il 64 %, mentre risulta naturalmente contenuto fra i Repubblicani (solo il 6 %).

Le fasce d’età rafforzano il quadro: i giovani tra i 18 e i 29 anni mostrano il 66 % di insoddisfatti, mentre tra chi ha tra i 45 e i 64 anni la soglia minima sfiora il 48 % ().

 

Economia e immigrazione: punti dolenti

Tra le principali criticità emerse dal sondaggio, la gestione dell’inflazione registra un 60 % di disapprovazione, seguita dall’immigrazione al 51 % (). Questo rispecchia un trend costante: sondaggi più ampi, come quelli della Washington Post-Ipsos e CBS News/YouGov, mostrano che tra il 53 % e il 62 % degli americani ritiene peggiorata la situazione economica sotto Trump.

In più, una nota di Axios sottolinea come il crollo del consenso nei confronti delle politiche economiche e sull’immigrazione, pur rimanendo temi cari alla base elettorale, sia legato non agli obiettivi ma alla loro percepita “esecuzione” irrazionale e fallimentare ().

Oltre la crisi dei consensi: un chiaro segnale politico

Nonostante il consenso ancora solido tra i Repubblicani, il sondaggio rivela una significativa faglia negli elettori “suoi” (indipendenti e giovani in particolare), così come nella fascia media – storicamente cruciale – per il risultato presidenziale. La disparità tra approvazione del programma e rifiuto della modalità di applicazione è ormai evidente.

Una leadership che perde efficacia

La presa d’atto da parte dei repubblicani del deterioramento dell’economia, testimoniata anche da sondaggi distinti (Fox ha riportato il 59 % di disapprovazione sulla gestione dell’inflazione, 56 % su economia, e 54 % su politica estera) (), segna un punto di svolta. Se la retorica della “fortezza economica” non produce risultati concreti, la base inizia a vacillare.

Serve pragmatismo, non propaganda

Il quadro che emerge non è soltanto numerico: è politico. L’approvazione della base – oggi ancora sufficiente per garantire la nomination – non è più compensata dalla fiducia del paese medio. È un allarme che dovrebbe svegliare i vertici del GOP: non basta resistere sulla linea MAGA, se i cittadini comuni percepiscono pessimismo economico e caos gestionale.

L’analisi del sondaggio YouGov‑Economist, con i dati sull’economia insufficienti, l’immigrazione strumentalizzata e la polarizzazione generazionale, richiede uno sforzo di razionalità: o Trump adatta stile e metodi alla dimensione nazionale e non solo partitica, o rischia di trovarsi isolato non solo fuori dalla Casa Bianca, ma anche fuori dal consenso popolare fondamentale.