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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Il De Gasperi di Antonio Polito è un libro prezioso

Giunge a proposito “Il costruttore. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici d’oggi” (Mondadori). I nostri giorni, infatti,  sembrano caratterizzati dai problemi e dalle risposte che ci offre la biografia dello statista trentino.

I nostri anni sono quelli in cui siamo giunti alla fine di qualsiasi efficacia delle vecchie eredità politiche di destra e sinistra, di Democrazia Cristiana e Partito Comunista, delle varie classifiche dei gruppi tradizionalmente contrapposti, di una contrapposizione che sempre meno interessa l’elettorato. Trascorsi ottanta anni dall’inizio del dopoguerra e della nuova vita democratica e pluralista della comunità nazionale, oggi si fa la storia finalmente non guardando più alle appartenenze cui ascrivere l’apporto di questo o quel personaggio, ma descrivendo la fattualità dell’apporto specifico di questo o quel personaggio, senza sottolinearne il particolare segno vuoi ideologico vuoi politico vuoi filosofico vuoi in generale di appartenenza: quello che oggi preme è soprattutto cogliere le responsabilità personali, quelle assunte e onorate e quelle rifiutate o declinate con maggiore o minore abilità.

 

Nessuno scrivendo un libro su Cavour si preoccupa di esaltare i meriti del partito di appartenenza – i liberali – del primo capo del governo italiano; piuttosto l’osservatore entra nel merito delle innovazioni apportate e casomai di quelle che non fece in tempo per la morte precoce a tradurre in realtà. La storia è fatta dalle responsabilità dell’uomo singolo in sé. Ora, ed era tempo che ciò avvenisse, scrivendo un libro sull’altro grande capo di governo italiano, De Gasperi, si usa lo stesso metro: si potrebbe al limite tralasciare di ricordare il fatto che è il fondatore della Democrazia Cristiana; e anche trascurare il fatto che ha portato al potere tanti personaggi attraverso il partito, chi più meritevole, chi meno; il fatto è che l’assunzione del peso delle responsabilità ‘a tutti azimut’ per le sorti d’Italia è una caratteristica di molto pochi rispetto al gran numero di personaggi che assumono il potere come ministri, presidenti di ramo parlamentare, presidenti di istituzioni dello Stato, capi di aziende pubbliche, responsabili di rappresentanze imprenditoriali e sindacali e così via; tutta gente che assume i poteri chiarendo di essere membri di una parte precisa in senso politico.

L’operazione di trarre delle lezioni per il presente e per il futuro dall’approfondimento della biografia di ciascuno di questi pochi personaggi – in particolare dal leader trentino, il principale e più meritevole di essi – è resa possibile proprio dal fatto che come primo e più pertinente ingrediente non entrano più nel discorso appartenenze, identità, idiosincrasie. Il mondo delle preferenze (presunte) dell’oggetto di studio e quello delle preferenze dell’osservatore non hanno più rilevanza di fronte al riscontro dei fatti condotto dall’osservatore medesimo. La storia dialoga con noi costruttivamente e ci regala, a una attenta osservazione, lezioni utilizzabili. Tutto sta nel coglierle. Antonio Polito con il suo libro “Il costruttore” (Mondadori) lo ha fatto. È proprio con il proposito di contenere le cinque lezioni che Alcide De Gasperi con la sua biografia, con i suoi fatti, con le sue responsabilità offre – gratuitamente – agli italiani (e agli europei) a settant’anni dalla sua scomparsa che nasce questo libro. I nostri giorni sembrano caratterizzati proprio dal filone di risposte e di spunti che ci offre la biografia di De Gasperi.

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