Sono da giorni convinto – e non sono solo, grazie a Dio – che con l’incarico a Draghi stiamo tutti guardando il dito e non la luna.
Mattarella ha fatto il suo dovere.
E Draghi è bravo. Non ci sono dubbi ! Draghi ha un ottimo profilo etico. È un uomo responsabile e serio. Ed è nel suo campo economico-finanziario, super competente
Bene !
Detto tutto ciò, abbiamo completamente rimosso e stiamo tuttavia dimenticando, che quelli che ne escono con le ossa rotte – forse da guarire in lunghi anni – sono la politica italiana, assieme alla qualità della classe politica italiana e delle élite culturali italiane.
A mio avviso delegittimati, avendo dimostrato al mondo intero la loro incapacità di sapere (e potere) gestire una crisi che tutta Europa sta dimostrando di sapere (e potere) gestire con il proprio “personale politico” nel rispetto delle più semplici ed elementari regole democratiche e parlamentari di routine.
Senza aver bisogno di “esterni”.
E senza soprattutto aver bisogno di competenze “esterne” .
Se è tutta colpa del Recovery plan, e della sua amministrazione, allora la delegittimazione è molto più seria e profonda sino a non essere giustificata.
Auguriamoci a questo punto che, proprio grazie a Draghi, lo Stato italiano esca fuori al più presto dal “momentaccio”, sanitario e non, che attraversa.
Ed esca soprattutto fuori dalla rivoluzionaria e duratura crisi sociale che viviamo, provocata dai profondi cambiamenti culturali ( tecnologici e climatici ) e dunque necessariamente politici, con cui dovremo fare i conti nel futuro iniziato da tempo.
Non bisogna essere per forza cattolici per ripetere assieme a Bergoglio, che questo futuro ci trova tutti “sulla stessa barca”.
Dobbiamo solo sperare che questo futuro non abbia ogni volta e sempre bisogno – in particolare nei momenti critici e di emergenza – di grandi e pur rispettabili nomi esterni alla dialettica politica e ai partiti politici, pur se forniti di ottime competenze tecniche di natura economico-finanziaria, e di alti profili morali.