Articolo pubblicato sul sito di Civiltà Cattolica a firma di GianPaolo Salvini

L’articolo analizza e sintetizza il contenuto del Rapporto, mettendo in luce innanzi tutto che per cogliere le attuali caratteristiche socio-economiche del Mezzogiorno, occorre collocarlo nel quadro europeo. I nuovi Stati membri dell’Est, ad esempio, sembra che riescano più facilmente ad agganciarsi alle economie degli Stati forti. Le periferie europee del Sud Europa invece hanno maggiori difficoltà a integrarsi con le vere locomotive dell’Euro­pa centro–settentrionale. E, internamente, il Sud d’Italia si distacca sempre più dal Centro-Nord dal punto di vista economico, sociale e demografico.

L’articolo tra le altre questioni toccate dal Rapporto si sofferma appunto sul grave calo demografico. Esso è appena percepito, ma di fatto non affrontato. Si calcola che nei prossimi 50 anni il Sud, accusato per decenni di essere troppo prolifico, perderà 5 milioni di residenti e soprattutto gran parte delle sue forze generatrici e produttive. Questo potrebbe in futuro mettere in crisi tutto il nostro sistema di welfare.

In termini generali, p. Salvini sottolinea che il Rapporto tende a sfatare il luogo comune di un Sud inon­dato di risorse pubbliche perdute in sprechi e inefficienze. In particolare, sono molto diminuiti gli investimenti pubblici che potrebbero avere un effetto propulsivo.

Infine, in un’ottica costruttiva, il Rapporto sembra invitare a porre al centro delle politiche italiane le numerose complementarità che legano il sistema produttivo e sociale del Sud e del Nord dell’Italia. I risul­tati economici e il progresso sociale di ciascuna parte dipende dal destino dell’altra.