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domenica, Aprile 27, 2025
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Il Patto Educativo Globale di Papa Francesco: un’eredità da non dimenticare

Il Global Compact on Education è una sfida sempre attuale: educare alla fraternità, alla cura della casa comune e al rinnovamento culturale, economico e politico, per una nuova alleanza dell’umanità.

La società della conoscenza globale, contaminata dalle tecnologie emergenti nelle sue diverse declinazioni, cambia lo scenario e muta la prospettiva del ruolo dell’educazione nel senso più ampio del termine: una metamorfosi della “quarta missione” del sistema della conoscenza scientifica e didattica.

Parlo di “quarta missione”: quella che, agendo tra input e output, interviene per superare le disuguaglianze sociali e combattere la povertà educativa.

Fine ultimo è la piena realizzazione dello sviluppo umano integrale della persona.

L’Enciclica Laudato si’ e la Fratelli tutti di Papa Francesco ci consegnano quotidianamente idee, pensieri, riflessioni su quella “mistica che ci anima”, rispetto all’impegno delle persone nelle dimensioni più alte dell’umanesimo contemporaneo.

La lezione di Maritain, che aleggia in questi testi, rievoca una profonda riflessione: “Considerato in sé stesso, l’insegnamento non è opera di contemplazione”. È impegno, è l’umanesimo dell’impegno.

In questa lineare “algebra sociale” si alza il grido del Global Compact on Education lanciato nel 2019 dallo stesso Papa Francesco, oggi troppo spesso dimenticato.

Un Patto Educativo Globale come leva di dialogo tra popoli e generazioni, davanti alle sfide dei conflitti, del cambiamento climatico e della transizione digitale.

“Il Global Compact on Education può essere paragonato a quelle piante che si rigenerano continuamente, come una foresta che cresce e si allarga sempre più” (José Tolentino de Mendonça).

Mettere al centro la persona, ascoltare le nuove generazioni, promuovere la donna, aprire all’accoglienza, rinnovare l’economia e la politica, custodire la casa comune, valorizzare la cultura: sono solo alcuni dei punti da cui ripartire, proposti dal Patto Educativo Globale.

È l’intuizione straordinaria di creare una prima “Università del Senso”: un organismo educativo civile, pubblico e universale, per formare le leadership di domani.

È lo stimolo rivolto non solo alle università e alla ricerca, ma anche alla società civile, alle parti sociali, al terzo settore e alle istituzioni, affinché diventino autentici civic, open e soprattutto engaged networks.

“La governance glocale deve tradursi in reti innovative – human grids – di persone, saperi e dispositivi tecnologici per connettere in modo virtuoso partecipazione e stili di vita, gestione dei bisogni e risorse ambientali, dignità umana e comunicazione” (Pierluigi Malavasi).

Una sfida ineludibile: costruire un patto globale che unisca nella conoscenza le persone di tutte le età, per sostenere la speranza e promuovere una generatività sociale senza tempo e senza limiti, in una rifondata alleanza per il progresso.