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martedì, 15 Luglio, 2025
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Il Pd “de sinistra” regala un po’ di Garbatella alla Meloni

Da una parte il bluff centrista di Onorato, dall’altra la subalternità ad AVS della segreteria romana del Pd: va in scena un doppio fallimento di linea politica, con una consigliera municipale che passa a FdI.

Il passaggio dal Pd a Fratelli d’Italia di Eleonora Talli, consigliera dell’VIII municipio di Roma, più di una rottura individuale è un segnale politico. C’è qualcosa che agita nel profondo il Pd capitolino. Due fallimenti, intrecciati l’uno all’altro, spiegano il caso consumatosi in questi giorni alla Garbatella, storica roccaforte della sinistra romana.

Il primo fallimento ha il volto di Alessandro Onorato, assessore ai turismo, investito da Bettini nel ruolo di federatore dei moderati. Il suo movimento “alla Margherita” – privo di visione e di radicamento – ha mostrato da subito i limiti di una proposta effimera. Nel momento della rottura con il Pd, la consigliera dell’VIII municipio ha saltato a pie’ pari l’abborraciata ipotesi centrista. Per chi cerca una via di uscita dal Pd a trazione di sinistra, l’opzione Onorato non gode di fiducia.

Il secondo fallimento è ancora più grave perché investe direttamente la politica del Pd romano. Eleonora Talli viene dalla Garbatella e dalla Garbatella vengono pure Enzo Foschi e Valeria Baglio, rispettivamente segretario romano e capogruppo al Comune. In un ambito di quartiere così presidiato, parrebbe difficile ignorare lo stato di fibrillazione che arriva fino alla clamorosa defezione di un’eletta municipale. Eppure questo è avvenuto.

Foschi, voluto anzitutto da Zingaretti al vertice del partito, è da sempre fautore di una linea “de sinistra”. Da ciò deriva il rapporto privilegiato con AVS, tanto da giungere, ormai da anni, alla pratica consegna dell’VIII municipio – quello della Garbatella –  a  questo partito. E AVS, a Roma, è in mano a Smeriglio, Catarci e Ciaccheri, a turno presidenti del suddetto municipio: Smeriglio, dopo una legislatura al parlamento europeo, oggi è assessore alla cultura; Catarci, ex assessore al personale, fa parte del gabinetto del sindaco; Ciaccheri, infine, è il presidente in carica.

La Talli non è Anita Garibaldi, il suo non è il gesto di un’eroina. Più semplicemente, in modo sbrigativo, ha scelto l’abbraccio con la Meloni (anche lei della Garbatella). La cappa di una sinistra sfrontatamente autoreferenziale, senza respiro politico, produce un mix di disagio e insofferenza, fino a dare la stura ad atti di opportunismo. In questo quadro, Gualtieri può anche ostentare un’olimpica indifferenza, come se i fallimenti di Onorato e Foschi non lo riguardassero. Invece il caso Talli è la spia di una crisi che alla lunga può indebolire la sua leadership.