Articolo già apparso su Rinascita Popolare
Insieme all’Appello “ai liberi e forti” il 18 gennaio 1919 venne divulgato il Programma del Partito popolare italiano. Lo pubblichiamo come utile strumento di conoscenza e analisi storica. Ne possiamo apprezzare l’incisività e la concretezza.
Anche qui abbiniamo al documento storico un programma calato nella realtà odierna, scritto dai nostri Carlo Baviera, Giuseppe Davicino e Alessandro Risso.
Certo, i contesti storico, sociale ed economico sono radicalmente diversi e difatti molte proposte di allora hanno perso di significato. Ma gli autori, che si muovonoi nel solco della stessa tradizione culturale cattolico democratica, hanno cercato di mantenere la stessa sensibilità e lo stesso stile, privilegiando la sintesi, con lo stesso numero di punti, dodici. Ma soprattutto sono stati conservati e attualizzati, i temi affini nei due documenti, Sarà interessante confrontarli, convinti che i valori del Popolarismo possono ancora essere molto utili a orientare le scelte del presente.
Il programma del 1919
I – Integrità della famiglia. Difesa di essa contro tutte le forme di dissoluzione e di corrompimento. Tutela della moralità pubblica, assistenza e protezione dell’infanzia, ricerca della paternità.
II – Libertà di insegnamento in ogni grado. Riforma e cultura popolare, diffusione dell’istruzione professionale.
III – Riconoscimento giuridico e libertà dell’organizzazione di classe nell’unità sindacale, rappresentanza di classe senza esclusione di parte negli organi pubblici del lavoro presso il comune, la provincia e lo Stato.
IV – Legislazione sociale nazionale ed internazionale che garantisca il pieno diritto al lavoro e ne regoli la durata, la mercede e l’igiene. Sviluppo del probivirato e dell’arbitrato per i conflitti anche collettivi del lavoro industriale e agricolo. Sviluppo della cooperazione. Assicurazioni per la malattia, per la vecchiaia e invalidità e per la disoccupazione. Incremento e difesa della piccola proprietà rurale e costituzionale del bene di famiglia.
V – Organizzazione di tutte le capacità produttive della nazione con l’utilizzazione delle forze idroelettriche e minerarie, con l’industrializzazione dei servizi generali e locali. Sviluppo dell’agricoltura, colonizzazione interna del latifondo a coltura estensiva. Regolamento dei corsi d’acqua. Bonifica e sistemazione dei bacini montani. Viabilità agraria. Incremento della marina mercantile. Risoluzione nazionale del problema del mezzogiorno e di quello delle terre riconquistate e delle province redente.
VI – Libertà ed autonomia degli enti pubblici locali. Riconoscimento delle funzioni proprie del comune, della provincia e della regione, in relazione alle tradizioni della nazione e alle necessità di sviluppo della vita locale. Riforma della burocrazia. Largo decentramento amministrativo ottenuto anche a mezzo della collaborazione degli organismi industriali, agricoli e commerciali del capitale e del lavoro.
VII – Riorganizzazione della beneficenza e dell’assistenza pubblica verso forme di previdenza sociale. Rispetto della libertà delle iniziative e delle istituzioni private e di beneficenza e di assistenza. Provvedimenti generali per intensificare la lotta contro la tubercolosi e la malaria. Sviluppo e miglioramento dell’assistenza alle famiglie colpite dalla guerra, orfani, vedove e mutilati.
VIII – Libertà ed indipendenza della Chiesa nella piena esplicazione del suo magistero spirituale. Libertà e sviluppo della coscienza cristiana, considerata come fondamento e presidio della vita della nazione, delle libertà popolari e delle ascendenti conquiste della civiltà nel mondo.
IX – Riforma tributaria generale e locale, sulla base dell’imposta progressiva globale con l’esenzione delle quote minime.
X – Riforma elettorale politica con il collegio plurinominale a larga base con rappresentanza proporzionale. Voto femminile. Senato elettivo con prevalente rappresentanza dei corpi della nazione (corpi accademici, comune, provincia, classi organizzate).
XI – Difesa nazionale. Tutela e messa in valore della emigrazione italiana. Sfere di influenza per lo sviluppo commerciale del paese. Politica coloniale in rapporto agli interessi della nazione e ispirata ad un programma di progressivo incivilimento.
XII – Società delle nazioni con i corollari derivanti da una organizzazione giuridica della vita internazionale: arbitrato, abolizione dei trattati segreti e della coscrizione obbligatoria, disarmo universale.
Un programma per l’oggi
I – Difesa e valorizzazione della Costituzione Italiana e dei valori irrinunciabili in essa enunciati; applicazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dei trattati internazionali per il disarmo e della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Sostegno per il rinnovamento dell’ONU, in un quadro di rafforzamento dei suoi poteri per la difesa della pace, della convivenza fra i popoli, dello sviluppo sociale, civile ed economico di ogni nazione.
II – Costituzione della Comunità Europea federale, con ampie autonomie per i territori regionali e le forme nazionali che la compongono; Governo federale eletto direttamente e Parlamento con poteri legislativi; Costituzione Europea fondata sul rispetto della dignità di ogni persona, delle comunità locali e delle articolazioni sociali, culturali e religiose. Tutela del diritto di emigrazione e immigrazione.
III – Riforme che pongano la famiglia, e non il singolo individuo, al centro delle politiche sociali ed economiche, in linea con le più avanzate esperienze europee; sostegno alla maternità; insegnamento libero e pubblico, rispettoso della libertà educativa delle famiglie; difesa della parità di genere e realizzazione concreta delle pari opportunità.
IV – Riconoscimento europeo della società civile e dei corpi intermedi; sviluppo dell’associazionismo, del Terzo Settore, della cooperazione economica, sociale, civile, del volontariato organizzato; aumento degli spazi di partecipazione e della democrazia deliberativa. Assistenza, previdenza sociale, sanità, scuola, università, formazione professionale, politiche attive per il lavoro, comunque gestite e organizzate, che siano garantite a tutti, all’interno della fiscalità generale. Investimenti rilevanti nell’istruzione e nella ricerca, unici strumenti per mantenere posizioni di rilievo nell’economia globalizzata.
V – Fronteggiare il riscaldamento del pianeta e l’inquinamento di falde, acqua, e aria; valorizzare e difendere l’ambiente, il paesaggio e tutti i beni comuni, nell’ambito di una politica energetica che abbandoni il “fossile” e passi alle “rinnovabili”, e che estenda a tutto il territorio italiano il recupero, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti.
VI – Piena attuazione del Titolo V della Costituzione sul sistema delle Autonomie locali, con riconoscimento delle funzioni proprie del Comune, della Provincia o Città Metropolitana e della Regione. Riforma della dirigenza pubblica e radicale semplificazione delle procedure burocratiche.
VII – Garantire a tutti opportunità di lavoro (imprenditoriale, intellettuale, manuale) attraverso la miglior organizzazione delle politiche attive per il lavoro e della formazione professionale. Equilibrare e semplificare, a livello europeo, legislazioni del lavoro, delle imposte, dei controlli; fissare una paga minima oraria inderogabile e redistribuire il lavoro sul maggior numero possibile di persone. Riconoscere le organizzazioni sindacali e di categoria per ogni forma di lavoro e per chi è momentaneamente in attesa di occupazione, con compartecipazione sindacale alla gestione sul modello tedesco.
VIII – Riforma della previdenza sociale all’insegna dell’eguaglianza tra persone e generazioni. Riconoscimento del valore pubblico dei lavori di cura svolti in ambito familiare, tramite interventi sulla legislazione del lavoro e sulle politiche fiscali e di bilancio.
IX – Riforma tributaria generale e locale, con trasferimento di tassazione dal lavoro alle rendite, mantenendo la progressività dell’imposta con l’esenzione delle quote minime. Responsabilità fiscale degli Enti locali a finanziamento degli ambiti di loro competenza. Trasferimento della competenza catastale ai Comuni. Perseguire l’armonizzazione delle norme fiscali europee. Lotta a evasione ed elusione fiscale, come elemento necessario di equità sociale e di minore esborso per i contribuenti onesti.
X – Riforma elettorale che garantisca al cittadino la libera scelta della lista e delle persone, con rappresentanza proporzionale per ribadire il valore del dialogo tra partiti, del confronto programmatico, della conciliazione di interessi per un governo orientato al bene comune. Attuazione dell’art. 49 della Costituzione sullo status giuridico dei partiti.
XI – Una giustizia che garantisca tempi brevi di giudizio, anche attraverso le applicazioni informatiche, e la certezza della pena, e che si preoccupi sempre del recupero del condannato; che semplifichi la legislazione esistente con uno sforzo per la realizzazione di testi unici, ed equipari le normative europee attuali.
XII – Servizio Civile, su base nazionale, come elemento di formazione civica e solidale, che deve essere perseguita da ogni grado di istruzione, collegato agli Enti di volontariato e protezione civile; un efficiente servizio di Polizia e tutela dell’ordine pubblico e un Esercito coordinati a livello europeo.