Complice la platea amica di Cl, sempre pronta a riconoscersi nei messaggi profondi della destra, la Premier ha sfoderato gli artigli rivendicando le riforme che la collocano sul crinale di un trumpismo a sfondo egualmente autoritario.
Cosa scrivono le agenzie, in questo caso Askanews? “Andremo avanti con le tre grandi riforme” annunciate dal governo: oltre a quella della giustizia, il premierato e l’autonomia regionale. Il premierato, perchè l’elezione diretta del capo del governo è la garanzia più solida per la stabilità e la governabilità, che come stiamo vedendo sono straordinari fattori di competitività. E perchè l’lezione diretta del capo del governo è il modo migliore per affermare la democrazia, la corrispondenza col voto dei cittadini, per archiviare una volta per tutte la stagione dei governi diametralmente opposti all’esito elettorale”, ha affermato Meloni.
“Ad un potere esecutivo fortemente legittimato – ha aggiunto la Premuer– si deve accompagnare la responsabilità di chi amministra i territori e per questo andremo avanti con l’Autonomia regionale, stimolo e non svantaggio competitivo per i territori”.
Questo è il nucleo forte del discorso. Ora, il problema è come fronteggiare questa destra che vigoreggia sull’onda della lezione americana di Trump. Con la Schlein si scivola sul terreno di un populismo diversamente declinato, meno muscolare ma più ambiguo, che rende implausibile l’alternativa. Per questo si rende sempre più urgente la formazione di un’area di centro che “regga” l’urto del disegno, in piena fase di sviluppo, del blocco meloniano. Si tratta di compiere un salto di qualità di fronte alle incertezze e ai rinvii, chiamando a raccolta quanti non sono d’accordo – e probabilmente costituiscono la maggioranza del Paese – con questa dialettica inaccettabile tra una destra autoritaria (vedi premierato) e una sinistra a impronta radicale più che riformista.
Dal Meeting di Rimini vien fuori, dialetticamente, un invito alla rimobilitazione dell’universo – oggi troppo disperso – del cattolicesimo democratico e popolare.