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IL VERO VINCITORE DELLE ELEZIONI IN SVEZIA È L’ESTREMA DESTRA. LA NOTA DELL’AGENZIA ITALIA.

 

L’esito delle elezioni politiche in Svezia potrebbe venir definito solo a metà settimana, quando saranno conteggiati i voti dei residenti all’estero. Ma il risultato più netto è quello dei Democratici di Svezia guidati da Jimmie Akesson.

 

Francesco Russo

 

l risultato finale delle elezioni politiche in Svezia potrebbe venir definito solo a metà settimana, quando saranno conteggiati i voti dei residenti all’estero. Con il 94% dei voti scrutinati, la situazione rimane infatti ancora in bilico.

 

I socialdemocratici della premier Magdalena Andersson rimangono il primo partito con il 30,5%, mentre a destra i Democratici Svedesi, con il 20,7%, strappano ai moderati, scesi al 19%, la guida del blocco conservatore. Nella proiezione sui seggi, il centrosinistra, dato inizialmente in vantaggio, conterebbe al momento su 173 parlamentari su 349, contro i 176 assegnati al centrodestra.

 

L’uomo che trasformò i neonazisti nel partito chiave

 

Come leader dei Democratici di Svezia di estrema destra, Jimmie Akesson ha trasformato il suo partito da “paria” a peso massimo, il cui sostegno è ora indispensabile se il blocco di destra vorrà governare dopo le elezioni di domenica. I Democratici di Svezia, contrari all’immigrazione, sono diventati il secondo partito del Paese nel voto legislativo, raccogliendo il 20,7% con il 94% dei distretti elettorali scrutinati.

 

Con i suoi capelli castani impeccabilmente pettinati, gli occhiali e la barba ben curata, il quarantatreenne vestito con disinvoltura sembra uno svedese medio. È un aspetto normale per chi, in 17 anni, come leader del partito, ha trasformato un movimento di estrema destra, noto come “Keep Sweden Swedish”, in un partito nazionalista con un fiore come logo.

 

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https://www.agi.it/estero/news/2022-09-12/vero-vincitore-elezioni-svezia-estrema-destra-18041635/

 

Nota redazionale

La Democrazia cristiana svedese, alleata della destra, aderisce al Partito Popolare Europeo (PPE). La sua radice è protestante, quindi non assimilabile all’esperienza della Dc italiana.

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