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venerdì, 26 Dicembre, 2025
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Il vuoto di comando nel mondo globale

Tra interventismo americano, fragilità europea e declino degli organismi sovranazionali, la geopolitica contemporanea rivela una crisi profonda dei centri decisionali capaci di garantire ordine, autorevolezza e stabilità internazionale.

La politica estera, come tutti sanno, sarà sempre di più la leva decisiva che caratterizza il profilo politico dei governi da un lato e, soprattutto, per cercare di ridare un assetto geopolitico definitivo e chiaro a livello mondiale dall’altro.

Ora, c’è un nodo politico di fondo che continua ad essere irrisolto quando si parla di geopolitica mondiale e, soprattutto, quando si affronta anche il tema dell’efficacia o dell’efficienza degli organismi sovranazionali che possono dare un contributo decisivo e determinante per cercare di azzerare storici conflitti bellici da un lato e ridare un assetto “normale” – per usare un ossimoro – all’intero scacchiere internazionale.

 

Chi governa davvero il disordine globale

Detto con parole semplici, chi oggi, oltre all’interventismo del Presidente americano, ha le carte in regola, l’autorevolezza, la forza e soprattutto la capacità per “mettere ordine” nell’attuale polveriera a livello mondiale? Esiste un ruolo specifico delle Nazioni Unite? Quali sono gli organismi internazionali – di natura politica o di altro genere – che possono giocare un ruolo politicamente incisivo e determinante e che riescano anche, e soprattutto, a sfidare il “potere potente” dei vari Stati?

In particolare di quelli che, per la loro forza economica, finanziaria, produttiva e quantitativa, già occupano un ruolo decisivo nello scacchiere mondiale? Penso, per fare solo qualche esempio, alla Cina, all’India, alla Russia, al Pakistan o alla Turchia e a molti altri Paesi che da tempo sono protagonisti nello scenario internazionale.

 

Il ruolo incompiuto dellUnione Europea

Questo è, oggi, il vero nodo politico che attraversa la politica estera. Certo, in questo quadro non possiamo dimenticare il ruolo e il progetto dell’Unione Europea che, malgrado abbia strutturali difficoltà a competere sui temi legati ai macronumeri economici, può e deve indubbiamente giocare un ruolo politico meno frammentato e segmentato.

Un tema vecchio e persino antico che è esploso in tutta la sua gravità negli ultimi tempi dove, purtroppo, è emerso anche un deficit di autorevolezza e di credibilità politica del vecchio continente. Un deficit politico che ha contribuito, inesorabilmente, ad aggravare la situazione sul versante mondiale.

 

La crisi degli organismi sovranazionali

Per questa serie di motivi, almeno credo, il tema del cosiddetto potere decisionale sul versante internazionale è destinato a restare al centro del dibattito politico. A livello nazionale dei singoli Stati, a livello europeo e sul fronte internazionale.

E sin quando non si risolve questo nodo, sempre più intricato, complesso e drammatico, ogni crisi in un angolo del pianeta è destinata ad aggravarsi e a rendere fragile ed incerta l’intera architettura mondiale. Certo, è un problema anche di autorevolezza e di credibilità della classe dirigente ma anche, e soprattutto, della perdita di fiducia e di ruolo degli organismi sovranazionali.