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mercoledì, 21 Maggio, 2025
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Immigrazione, Delrio attacca il Dl Albania: “Una toppa peggio del buco”

Approvato in via definitiva al Senato il decreto sull’accordo con l’Albania. Il senatore Dem Graziano Delrio accusa il governo: “Scelta fallimentare, spreco di denaro pubblico, mancano visione e serietà”.

Il Senato ha approvato con il ricorso al voto di fiducia il cosiddetto Dl Albania, contenente le misure per il contrasto all’immigrazione irregolare. I voti favorevoli sono stati 90, i contrari 56, con un solo astenuto. Il provvedimento, già al centro di polemiche, diventa ora legge.

A intervenire con durezza in Aula è stato Graziano Delrio, senatore del Partito Democratico e presidente del Comitato Schengen, che ha espresso una posizione fortemente critica, definendo l’accordo con Tirana «un mezzo pasticcio» e accusando il governo di propaganda e sprechi.

Queste le parole pronunciate da Delrio nella sua dichiarazione di voto:

“Questo provvedimento è un mezzo pasticcio, una toppa peggio del buco. L’ennesimo tentativo propagandistico di aggiustare qualcosa che non funziona e che non affronta problemi essenziali. Sgombriamo per favore il campo, qui non c’è nessuno che vuole l’immigrazione irregolare. Ma il tema è che l’immigrazione regolare in Italia non è possibile”. 

“La destra si chieda come mai, rispetto al suo decreto flussi, solo il 10% dei migranti ottiene un visto. C’è qualcosa che non funziona. La questione dell’immigrazione meriterebbe una discussione seria, perché è un problema strutturale e non congiunturale, non di paura ma di interesse nazionale, riguarda il funzionamento di questo Paese”. 

“Quanto costano i 10 cpr che abbiamo in Italia, per 1400 posti? A me risulta 50 milioni di euro complessivamente, qui ne stiamo spendendo 20 volte tanto per ospitare poche persone. Governo e maggioranza avrebbero dovuto chiedere scusa al Paese, dire ‘ci siamo sbagliati’, ‘abbiamo sprecato denaro pubblicò e provare a recuperare, restituendo le aree all’Albania e riportando a casa i poliziotti, invece di emanare un ulteriore decreto”.

Nel mirino del senatore Pd ci sono non solo l’inefficacia pratica del decreto, ma anche il suo costo sproporzionato e l’incapacità del governo di affrontare la questione migratoria come problema strutturale e di interesse nazionale, anziché come emergenza o strumento di consenso. La fiducia imposta al Parlamento, secondo Delrio, ha chiuso ogni possibilità di confronto serio.

Conta alla fine rilevare che, mentre la maggioranza difende l’accordo con l’Albania come misura necessaria, si allarga il fronte di chi – anche fuori dal Pd – invoca una nuova politica migratoria, basata su flussi regolari, cooperazione europea e legalità.