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sabato, 6 Settembre, 2025
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In decine di migliaia a Milano al corteo per il Leoncavallo

Milano, 6 set. (askanews) – Ha preso il via a Milano, dietro lo striscione “Leoncavallo, il sogno dell’alternativa”, il corteo nazionale convocato dopo lo sgombero dello spazio pubblico autogestito avvenuto il 21 agosto dallo stabile di via Watteau. L’intervento delle forze dell’ordine, disposto dal ministro dell’Interno con due settimane di anticipo rispetto alla data prevista e senza il coinvolgimento della Giunta comunale, aveva scatenato forti polemiche.

La manifestazione, a cui partecipano decine di migliaia di persone, è partita dal concentramento ufficiale di Porta Venezia, dove sono confluiti in corteo poco prima anche alcuni collettivi antagonisti e studenti, con in testa il Cantiere, partiti da piazza Duca D’Aosta verso le 13. Qui, lungo il percorso, un gruppetto di giovani ha fatto un blitz pacifico salendo dalle impalcature in cima al cantiere del “Pirellino” dove hanno appeso due striscioni con la scritta “Occupare è giusto” e “Contro la città dei padroni”, tra slogan contro gli “la città degli speculatori”, vernice rosa, fumogeni e bandiere palestinesi.

Con la parola d’ordine “Giù le mani dalla città”, la manifestazione è organizzata dall’omonimo comitato e ha raccolto adesioni da centri sociali, organizzazioni studentesche, reti femministe, movimenti per la casa, sindacati e numerosi esponenti della società civile, artisti, intellettuali e personaggi pubblici da tutta Italia, a riprova del ruolo che il “Leonka” ha avuto in cinquant’anni di attività come luogo di aggregazione e produzione culturale, e come laboratorio politico e sociale. In piazza anche Alleanza Verdi e Sinistra, con il segretario di SI, Nicola Fratoianni, Rifondazione Comunista e diversi esponenti del PD con il segretario metropolitano Alessandro Capelli, senza però le bandiere di partito. In corteo anche Anpi e Arci. Assente il sindaco, a Parigi per l’inaugurazione della tournée europea del Teatro alla Scala.

Dopo aver percorso la circonvallazione fino a Porta Romana, la manifestazione dovrebbe (secondo quanto concordato con la Questura) concludersi in piazza Fontana verso le 17 e non raggiungere piazza Duomo come era stato chiesto dagli organizzatori. Poi è probabile che una fetta di manifestanti raggiungerà il Parco Sempione, dove al Teatro Burri oggi si apre la 17esima edizione del festival antirazzista “Abba Vive”, la tre giorni dedicata alla memoria di Abdul William Guibre, ucciso a sprangate a 19 anni il 14 settembre 2008 nel capoluogo lombardo.

I militanti del centro sociale hanno parlato dello sgombero come di un atto politico legato alla gentrificazione e alla militarizzazione di una città sempre più basata sulla speculazione immobiliare, rivendicando la lotta per il diritto alla casa e la difesa dei beni comuni.

Nel frattempo la Giunta meneghina nei giorni scorsi ha avviato l’iter per la riqualificazione della periferica e popolare area Porto di Mare, tra cui alcuni spazi da assegnare in via San Dionigi dove si trova l’immobile per cui potrebbe concorrere ufficialmente la Fondazione Leoncavallo. Un capannone che però, secondo gli attivisti, richiederebbe oltre due milioni di euro per essere reso agibile.