Uno dei massimi esponenti della sociologia del XX secolo, il russo Sorokin ricavava dalla critica alla “rivoluzione sessuale”, infine apportatrice di disgregazione sociale, l’alternativa fondata sul concetto di “amore creativo altruistico”.

«Non è segnata da eventi drammatici su larga scala, non è accompagnata da una guerra civile, da lotta di classe e spargimento di sangue. Non possiede un esercito rivoluzionario per attaccare i suoi nemici. Essa non tenta di rovesciare governi. Non ha grandi leader, nessun eroe la pianifica, nessun “politburo” la guida. Senza un piano né una organizzazione, essa è condotta da milioni di individui, ciascuno agendo per conto suo. Non è stata annunciata in quanto rivoluzione, sulle prime pagine della stampa, o per radio o televisione. Il suo nome è rivoluzione sessuale». 

Pitirim A. Sorokin è uno dei massimi esponenti della sociologia culturale del XX secolo. Per la prima volta tradotto in italiano, La rivoluzione sessuale americana s’inserisce nel quadro di un’autentica riscoperta della sua ampia produzione. La vastità e la concretezza della sua analisi storico-sociologica e, in pari tempo, la portata critica, filosofico-antropologica della sua riflessione fondata sul concetto di “amore creativo altruistico” sono alla base di questo nuovo interesse. 

Accade oggi, di nuovo, quello che avvenne nel 1969, l’anno dopo la sua morte, quando i giovani sociologi, al Congresso dell’American Sociological Association, esponevano sul bavero della giacca una spilla con la scritta: Sorokin Lives!

(Dalla sinossi del libro di Alexandrovitch Sorokin Pitirim, La rivoluzione sessuale americana, Cantagalli, 2021) 

 

Chi era Alexandrovitch Sorokin Pitirim

(Treccani)

Sociologo russo (Tur´ja, gov. di Vologda, 1889 – Winchester, Massachusetts, 1968), naturalizzato statunitense nel 1930. Studiò all’università di Pietroburgo, dove ebbe come maestri, fra gli altri, V. M. Bechterev e I. P. Pavlov; in possesso di una cultura estremamente vasta, estesa a campi disparati come filosofia, psicologia, storia, diritto, ecc., si concentrò da ultimo sugli studî sociologici. Membro dell’Assemblea costituente dopo la rivoluzione sovietica e segretario di Kerenskij, fu poi costretto (1922) a lasciare l’Unione Sovietica per la sua opposizione al bolscevismo. Trasferitosi negli Stati Uniti, insegnò all’università del Minnesota (1924), e poi alla Harvard University (1930). Fu presidente (nel 1964) dell’American sociological association. La sua opera più importante si può considerare Social and cultural dynamics (4 voll., 1937-41), in cui sono affrontati i problemi della dinamica socio-culturale alla luce di una vera e propria filosofia della storia. S. ha peraltro contribuito alla ricerca sociologica specifica in diverse aree, come quelle della sociologia rurale e urbana, della sociologia politica, della sociologia dell’arte, ecc. Si è occupato inoltre di teoria e storia della sociologia, impegnandosi in una critica serrata nei confronti dell’uso dei metodi quantitativi in sociologia.

 

Continua a leggere

https://www.treccani.it/enciclopedia/pitirim-aleksandrovic-sorokin/