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mercoledì, Aprile 23, 2025
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In memoria di Francesco: la messa di suffragio nel Duomo di Milano.

Un momento di riflessione e preghiera. A mezzogiorno di sabato 26 aprile, giorno dei funerali del Papa, le campane di tutte le chiese della Diocesi suoneranno a lutto.

Il Duomo di Milano ha ospitato ieri una toccante Messa di suffragio per Papa Francesco, presieduta dall’Arcivescovo mons. Mario Delpini. Durante la celebrazione è stato utilizzato il calice che il Pontefice aveva donato alla Diocesi in occasione della sua visita nella città, avvenuta il 25 marzo 2017.

La voce dell’Arcivescovo

Aprendo la celebrazione, mons. Delpini ha voluto esprimere i profondi sentimenti suscitati dalla scomparsa di Papa Francesco, sottolineando: “L`impatto emotivo della morte di Papa Francesco ha suscitato molti discorsi, molte analisi, molte confidenze di esperienze. In questi giorni sono pervenuti a tutti noi parole, immagini e riflessioni. Questa sera – ha continuato l`Arcivescovo – noi non siamo qui per una commemorazione, per una rievocazione della figura e del pontificato di Papa Francesco. Noi siamo qui questa sera a pregare per Papa Francesco, a chiedere alle scritture che verranno proclamate di imparare ad ascoltare, a vivere e a celebrare la Pasqua che Papa Francesco ha celebrato domenica e ha compiuto lunedì”.

Tre nodi di vivere la Pasqua

Ispirato dalle letture del giorno, l’Arcivescovo ha delineato tre modalità attraverso cui i cristiani possono vivere la Pasqua. In primis, ha affermato: “Un cristiano che ha fatto Pasqua è abitato da gioia e da timore: conosce il timore dell`esperienza indicibile di Dio e dell`inadeguatezza delle parole. Dovrebbe darne notizia e si domanda se ne sarà capace”.

In secondo luogo, mons. Delpini ha chiarito che “il cristiano che ha fatto Pasqua insiste, è tenace fino all`ostinazione, si affatica senza risparmio, si consuma fino all`esaurimento delle energie per sostenere nei fratelli e nelle sorelle la speranza che non delude”. Infine, ha notato, “un cristiano che ha fatto Pasqua è fastidioso perché porta un messaggio sconcertante e mette in discussione le consuetudini pigre, la prepotenza dei potenti. Tocca il cuore di quelli che hanno ascoltato la Parola e credono, ma suscita l`ostilità di coloro che non vogliono più sentir parlare di Gesù”.

L’eredità di Papa Francesco

Queste modalità di vivere e annunciare la Pasqua, secondo mons. Delpini, rispecchiano anche il cammino di vita di Papa Francesco: “Che cosa possiamo dire di Papa Francesco? In questi giorni si dice molto, si analizzano gli aspetti complessi del suo ministero da Vescovo di Roma, come servo dei servi nella Chiesa universale, come un uomo che si è fatto voce di coloro che non hanno voce, come un profeta che ha invocato ostinatamente (e a quanto pare inutilmente) la pace. Si può dire molto di Papa Francesco, questa sera però io credo che si possa dire semplicemente così: Papa Francesco è un cristiano che ha fatto Pasqua. Ha sperimentato il timore e la gioia grande e si è dedicato a sostenere la fede e la perseveranza dei fratelli. Ed è stato fastidioso, irritante per la sua parola che, in nome del Vangelo, ha proposto uno stile di vita, una attenzione ai più poveri, un doveroso cammino di conversione. È stato fastidioso, però così sono i cristiani che fanno Pasqua: lieti, timorosi, zelanti e irritanti”.

Le indicazioni per questi giorni di lutto

Al termine della Messa, mons. Delpini ha fornito indicazioni importanti per le parrocchie della Diocesi durante questi giorni di lutto per la perdita del Pontefice. Sul portale della Diocesi sono state pubblicate alcune disposizioni, tra cui l’invito a celebrare, in tutte le chiese e Santuari ambrosiani, una solenne Messa di suffragio per il Pontefice defunto in uno dei giorni dell’Ottava di Pasqua, secondo le modalità ritenute più adeguate da ciascuna comunità. Inoltre, a mezzogiorno di sabato 26 aprile, giorno dei funerali del Papa, le campane di tutte le chiese della Diocesi suoneranno a lutto.