In Spagna hanno vinto i Socialisti grazie anche ad un’affluenza record superiore al 75 per cento, 9 punti percentuali in più rispetto alle ultime elezioni.
Al PSOE, il partito di Sánchez, vengono attribuiti 122 seggi, mentre all’altro partito di sinistra, Unidos Podemos, 42 seggi. I due sarebbero vicini alla maggioranza di 176 seggi, anche se probabilmente Sánchez dovrà trovare un accordo anche con i partiti nazionalisti PNV (basco) e/o ERC (indipendentisti catalani).
Il Partito Popolare (PP) otterrebbe 65 seggi, Ciudadanos 57, Vox, il partito di estrema destra anti-immigrati e anti-femminista, 24. Il risultato di Vox in un certo senso è storico, perché è la prima volta dalla fine del franchismo che un partito di estrema destra entra nel Parlamento spagnolo
le prime parole di Pedro Sanchez, leader del Psoe, dopo la vittoria elettorale. sono state: “Il partito socialista ha vinto le elezioni generali in Spagna e con queste ha vinto il futuro. E ha perso il passato”. “Abbiamo mandato un messaggio all’Europa e al resto del mondo. Si può vincere l’autoritarismo e l’involuzione”, ha detto Sanchez. Poi ha aggiunto: “Formeremo un governo pro europeo”.
La folla ha intanto scandito fra l’altro “Sì, se puede” lo slogan che richiama quello che fu di Barack Obama candidato presidente Usa: “Yes, we can”.