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mercoledì, 14 Maggio, 2025
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Inutile retorica sul centro, serve una cultura di governo

Mai come ora è necessario recuperare quella visione sociale e politica capace di affrontare il presente con coraggio. Per questo i “saggi democristiani” hanno il dovere di colmare il vuoto formativo delle nuove generazioni.

L’Italia attraversa un periodo di profonda disillusione politica. L’astensionismo alle elezioni è in crescita costante, sintomo di una società che ha smesso di credere nella capacità dei suoi rappresentanti di affrontare e risolvere i problemi reali del Paese. Il populismo inconcludente ha generato un ciclo di promesse mai mantenute, mentre il leaderismo senza partiti contendibili ha svuotato la politica della sua vera funzione: formare una classe dirigente capace di governare. Troppe forze politiche oggi si basano esclusivamente sulla figura del leader, senza un impianto ideologico solido né una visione di lungo termine. La politica è diventata una perenne campagna elettorale, dove si susseguono slogan e promesse, ma i problemi della società restano irrisolti.

Siamo di fronte a un’epoca di cambiamenti radicali, di “cose nuove”, come evidenzia il nuovo Papa: Ho pensato di prendere il nome di Leone XIV. Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il Papa Leone XIII, infatti, con la storica Enciclica Rerum Novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a unaltra rivoluzione industriale e agli sviluppi dellintelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”.

Mai come ora è necessario recuperare quella visione sociale e politica capace di affrontare il presente con realismo e coraggio. Il Centro deve assumersi la responsabilità di essere un riferimento concreto, non più un’area vaga e indefinita, ma un progetto solido che raccolga le energie dei Popolari, dei liberali, dei riformisti e di tutti coloro che credono nella democrazia liberale.

I “saggi democristiani” hanno il dovere di colmare il vuoto formativo delle nuove generazioni. Troppi giovani crescono senza strumenti adeguati per comprendere la politica, senza modelli di riferimento che li guidino verso un impegno concreto. La forza Popolare non può più restare silente, deve trovare nuove forme di collaborazione tra diversi gruppi per dare voce a chi oggi si sente abbandonato.

Il populismo ha sottratto alla politica la sua responsabilità di governare con serietà e competenza, ma il Centro può essere la risposta. È tempo di ricostruire una classe dirigente capace, di educare le nuove generazioni alla partecipazione e di restituire alla politica il suo vero significato: servire il bene comune.

Non è troppo tardi, ma è urgente. Il futuro del Paese dipende da chi ha il coraggio di agire.