Cento miliardi di euro entro il 2030. È quanto la Germania stanzierà per la protezione del clima e la transizione energetica. Obiettivo: diventare climaticamente neutrali da qui a al 2060. Dunque qualcosa si muove nell’apparente indifferenza delle istituzioni.
Troppo alto il rischio che sta correndo il Pianeta, troppo vicino il baratro largamente preannunciato dagli scienziati. Milioni di giovani di tutto il mondo – dall’Australia al Giappone, dall’Africa all’Europa – si sono riversati per le strade iniziando lo “sciopero per il clima”.
150 Paesi mobilitati sul tema; il 50% dei cittadini UE che sacrificherebbe la crescita pur di proteggere il clima; il 74% degli italiani che si dichiara propenso a rendere il cambiamento climatico centrale nell’azione di governo… Greta Thunberg – la 16enne attivista svedese che con le sue proteste silenziose ha creato un vero e proprio movimento popolare in difesa dell’ambiente – la sua battaglia l’ha già vinta. “Uniamoci dietro la scienza”, ha tuonato. Sa che non é piu’ tempo di tentennamenti. Ora lo sanno pure i cittadini. E forse lo ha capito anche la politica.