Anche quest’anno nel cuore dell’Italia ferito dal terremoto dell’estate del 2016 si vedranno, purtroppo, pochi villeggianti.
Al loro posto, però, arriveranno volontari e artisti.

Tra luglio e agosto, nei comuni dell’Italia centrale colpiti dal terremoto, si terranno i campi estivi organizzati dalle Caritas delle dieci diocesi lombarde nell’ambito del gemellaggio tra la Delegazione lombarda degli organismi caritativi e la Diocesi di Rieti. Quest’anno, inoltre, a portare una ventata di allegria, farà tappa nel cratere del sisma anche una carovana di clown, giocolieri e saltimbanco.

Nei comuni di Amatrice, Accumoli e nei tanti altri borghi all’interno dell’area terremotata, i volontari vivranno accanto agli abitanti che ancora attendono di poter rientrare nelle loro abitazioni. In particolare dovranno occuparsi dei bambini, affiancando gli educatori della Caritas di Rieti nelle attività di animazione, gioco, studio e preghiera. Ma, stabilendo un contatto con i più piccoli, entreranno in relazione anche con genitori e nonni riempiendo quel vuoto più pesante da sopportare delle stesse macerie. I campi di volontariato si svolgeranno da luglio ad agosto. Ogni squadra sarà composta da un massimo di 15 persone, i turni dureranno ognuno una settimana. Il primo gruppo arriverà la seconda settimana di luglio. Ma ognuna delle Caritas lombarde ha già aperto le prenotazioni (sui rispettivi siti informazioni e numeri di telefono e modalità per offrire la propria disponibilità).

A dare manforte ai volontari, farà tappa nella Diocesi di Rieti, aprendo i campi estivi, il tour di “Esprimi un desiderio”, uno spettacolo di teatro integrato messo in scena da attori con e senza disabilità dalla compagna “Il Carrozzone degli artisti” grazie alla Delegazione delle Caritas lombarde. Il Carrozzone in viaggio per le piazze d’Italia, raggiungerà il 2 luglio Cittaducale, il 3 Accumoli, il 4 Amatrice, il 5 Borbona, per poi tornare in Lombardia dove è partito il 27 aprile. I 15 elementi che compongono la compagnia proporranno uno show incentrato sull’arte circense.

«Il “popolo delle seconde case” è sempre stato per le nostre terre una grande risorsa. Portava energia, vita e dava anche un po’ di linfa all’economia locale. Purtroppo non è ancora rientrato e anche quest’anno non ritornerà, perché la ricostruzione pubblica stenta a decollare e quella privata langue. Proprio ora che sentiamo il peso delle tante decisioni rinviate e delle risposte che non arrivano dalle istituzioni, abbiamo bisogno di percepire forse più ancora che nei giorni della tragedia che non siamo stati dimenticati. Per questo i volontari dei campi estivi e gli artisti saranno per noi una benedizione», spiega il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili.