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martedì, Febbraio 11, 2025
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La Cina si confronta con l’iceberg della crisi mentale post-pandemia

A cinque anni dall’inizio della pandemia, la Cina affronta le conseguenze sulla salute mentale di bambini e adolescenti, con un piano nazionale per colmare le lacune nei servizi e prevenire nuovi episodi di crisi sociale.

A cinque anni dall’inizio ufficiale della pandemia da Covid19 in Cina affiora allo scoperto la punta dell’iceberg dei danni alla salute mentale che quella stagione ha lasciato in erdità, con le conseguenze soprattutto su bambini e adolescenti delle misure rigidissime di prevenzione adottate dal governo di Pechino. La Commissione nazionale cinese per la salute ha reso noto che nel triennio dal 2025 al 2027 si porrà l’obiettivo di affrontare “le lacune nei servizi di salute mentale, nel tentativo di far fronte a un numero crescente di problemi in particolare tra i bambini e gli adolescenti”.

Tra i progetti annunciati da Pechino l’istituzione di una linea telefonica diretta per la salute mentale e la creazione di centri regionali per la salute mentale in tutto il Paese. Inoltre la Commissione nazionale per la salute ha disposto che i servizi ambulatoriali per i disturbi mentali e del sonno dovranno essere disponibili in almeno un ospedale di ogni prefettura e città entro la fine del 2025. Secondo un piano d’azione nazionale triennale lanciato nel 2023, già quest’anno più del 95% delle scuole cinesi dovrebbe avere un istruttore a tempo pieno o parziale per l’educazione alla salute mentale.

I problemi di salute mentale sono saliti alla ribalta in Cina dopo diversi incidenti violenti avvenuti nel 2024, tra cui una serie di accoltellamenti e due casi distinti di auto che hanno investito la folla tra cui quello che ha causato decine di vittime a Zhuhai. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che in Cina 54 milioni di persone soffrano di depressione e circa 41 milioni di disturbi d’ansia, su una popolazione di 1,4 miliardi di persone.

La prevalenza della depressione tra gli adolescenti è di circa il 2%, ha riferito questa settimana l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, citando Xie Bin, capo del Centro di salute mentale del Partito comunista di Shanghai. Con il rallentamento dell’economia cinese, le opportunità di lavoro sono più precarie e sempre meno persone beneficiano della lunga crescita economica della Cina. Secondo gli esperti, le ripercussioni sulla salute mentale di queste pressioni economiche sono in aumento.

 

Fonte: https://www.asianews.it/notizie-it/Emergenza-salute-mentale:-depressione-al-2-tra-gli-adolescenti-cinesi-62213.html#google_vignette