Chi è Marc Sangnier e cos’è “Le Sillon”?
Nel 1893, Marc Sangnier, un brillante studente della borghesia parigina, ha 20 anni. Durante la preparazione al concorso per l’École polytechnique presso il collegio Stanislas, organizza ogni settimana un gruppo di studenti in una sala chiamata “La Cripta”. Un anno dopo, nel 1894, questo nucleo dà vita a una piccola rivista intitolata Le Sillon, che si presenta come l’organo di un “gruppo di giovani democratici cattolici”. Marc Sangnier ne assume la direzione nel 1898 e avvia parallelamente degli “istituti popolari” – circoli di studio basati sul principio dell’insegnamento reciproco – che offrono corsi e conferenze per giovani di ogni classe sociale.
Nei primi anni del XX secolo, in un clima sempre più turbolento segnato dalla separazione tra Chiesa e Stato e dalla condanna del modernismo, Le Sillon è criticato sia dalla sinistra anticlericale che dalla destra antirepubblicana, ma diventa un movimento giovanile influente grazie al carisma del suo leader, che organizza incontri pubblici fondati sul dialogo e sullo scambio.
Questi incontri, spesso vivaci, accrescono la notorietà e l’espansione di Le Sillon: nel 1902 viene creata la “Jeune Garde” per formare una nuova élite di “cavalieri dei tempi moderni” (Michel Winock); nel 1905 viene lanciato il settimanale L’Éveil démocratique, con una tiratura di 50.000 copie, e nel 1908 il quotidiano La Démocratie. Dal 1907, l’opera Le “plus grand Sillon” cerca di “riunire tutte le forze animate, consapevolmente o meno, dallo spirito cristiano”, in una prospettiva non confessionale.
Quali sono le idee sostenute da Le Sillon?
Le Sillon trae ispirazione da due grandi correnti del cattolicesimo francese del XIX secolo. La prima è il cattolicesimo sociale, un movimento che, a partire dalla rivoluzione industriale, cerca di rispondere alle esigenze della nascente classe operaia, la cui condizione si deteriora sempre più. Questo impegno è incoraggiato dal papa Leone XIII con l’enciclica Rerum novarum del 1891. La seconda è il tentativo di riconciliare Chiesa e Repubblica, un’eredità del XIX secolo che lo stesso papa promuove con l’enciclica Au milieu des sollicitudes del 1892, invitando i cattolici francesi a sostenere il regime repubblicano.
Mentre molti cattolici, ancora legati alla monarchia, si oppongono a questo appello, Marc Sangnier e il suo movimento vogliono non solo sostenere la democrazia, ma costruirla: “Le Sillon ha come obiettivo realizzare in Francia la repubblica democratica” (La Croix, 1905). Secondo lo storico Jean-Marie Mayeur, Sangnier sviluppa una concezione della democrazia basata sulla responsabilità e sulla partecipazione, con particolare attenzione all’integrazione della classe operaia. Per Sangnier, la democrazia non è solo una realtà giuridica o politica, ma un’”organizzazione sociale che mira a massimizzare la consapevolezza e la responsabilità civica di ogni individuo” (L’Esprit démocratique, 1905).
Come termina il movimento Le Sillon e come continua l’opera di Marc Sangnier?
Inizialmente sostenuto dal papa e dall’episcopato francese, Le Sillon viene criticato nel 1910, quando Papa Pio X invia una lettera agli episcopati giudicando che il movimento sia scivolato nell’errore. Lo accusa di confondere fede cattolica e fede democratica, apostolato cristiano e azione politica. Inoltre, secondo il papa, Le Sillon promuoverebbe una visione della democrazia indipendente dall’ispirazione cristiana, mettendo “l’autorità nel popolo” e non nella Chiesa, separando “la fraternità dalla carità cristiana”. Sangnier lascia quindi la direzione del movimento, come richiesto dal papa, e invita i suoi seguaci a sottomettersi.
Nonostante ciò, non abbandona la vita pubblica. Dopo essersi candidato alle elezioni legislative del 1910, nel 1912 fonda la Ligue de la Jeune République, promuovendo la partecipazione dei cittadini attraverso il referendum, il voto proporzionale, il suffragio femminile, leggi per la tutela del lavoro e un Senato professionale. Sebbene appoggiato da Benedetto XV e eletto all’Assemblea nel 1919, non riesce a formare un grande partito democratico-cristiano e non viene rieletto nel 1924. Da allora si dedica alla promozione della pace e nel 1929 introduce in Francia le prime “auberges de jeunesse” (ostelli della gioventù), un’idea importata dalla Germania.
Qual è l’eredità di Marc Sangnier fino a oggi?
La storia di Le Sillon e del suo fondatore riflette la particolarità francese di un relativo fallimento della democrazia cristiana come forza politica, ma il suo vigore come corrente di pensiero. Marc Sangnier rimane una figura influente durante l’intervallo tra le due guerre, attraverso articoli e discorsi. Diventa un maestro di pensiero per una generazione che, indirettamente, forma la politica del primo Novecento.
Questa generazione darà vita al Mouvement Républicain Populaire (MRP) nel 1944, il partito democratico-cristiano del dopoguerra, guidato da Maurice Schumann. Sangnier aderisce al movimento come membro onorario, vedendo in esso la realizzazione delle sue speranze di lungo corso. Sebbene in Francia non si sviluppi mai una grande forza democratico-cristiana come in Italia o Germania, l’opera profetica di Sangnier rappresenta una tappa decisiva nell’adattamento dei cattolici alla Repubblica.
Fonte: Le Croix – 29 novembre 2024
[Traduzione a cura della redazione]