Proviamo a svolgere alcune rapide e schematiche riflessioni sui dati delle elezioni di ieri. Cominciamo dai numeri riguardanti la partecipazione. Questa volta l’affluenza alle urne si è attestata al 56,29%, in linea con la precedente tornata elettorale del 2020 (56,32%). Tuttavia, alcune città hanno registrato cali significativi: Genova ha visto una partecipazione del 39,15% (contro il 44,17% precedente), Taranto il 44,49% (rispetto al 52,28%), mentre Ravenna ha segnato il 37,92% (in calo dal 41,40%) .
Risultati nei principali capoluoghi
- Genova: Silvia Salis, candidata del centrosinistra, ha vinto al primo turno con il 53,5% dei voti, succedendo a Marco Bucci.
- Ravenna: Alessandro Barattoni ha ottenuto il 56,6% delle preferenze, confermando la leadership del centrosinistra nella città .
- Taranto: Si andrà al ballottaggio tra Pietro Bitetti (centrosinistra) al 36,8% e Francesco Tacente (civiche supportate dalla Lega) al 27,5% .
- Matera: Anche qui si prevede un ballottaggio, con Roberto Cifarelli (centrosinistra) al 42% e Antonio Nicoletti (centrodestra) al 35% .
Analisi e prospettive
Questi risultati indicano una capacità del centrosinistra di riconquistare consensi, soprattutto quando presenta candidati credibili (la Salis, a Genova, ha allargato con la sua lista civica il consenso della coalizione). Non si vede, in questa tornata, quel segnale di svolta che l’area di centro insegue da tempo. “Uniti si vince” è lo slogan che abbaglia gli streteghi di un centrosinistra in cerca di motivazione e stabilità. Il problema è che le elezioni politiche conoscono dinamiche diverse da quelle sottostanti al voto amministrativo. Nel 1993 Occhetto stravinse nelle città (1993) e perse clamorosamente, l’anno dopo, contro l’outsider Berlusconi. Non sembra che al Nazareno si abbia contezza di questa lezione.
Il centrodestra, pur mantenendo posizioni in diverse realtà, dovrà riflettere sulle dinamiche che hanno portato a qualche sconfitta di troppo, considerando anche la frammentazione interna e la necessità di rinnovamento. In alcune realtà – fa ancora testo Genova – Forza Italia si attesta su cifre modeste: il suo ruolo “correttivo” rispetto alle impennate antieuropeiste della Lega e, in parallelo, di “agevolazione” del difficile europeismo della Meloni, non appare così forte e convincente agli occhi dell’elettorato moderato. Nel complesso, la Lega è ferma mentre Fratelli d’Italia, a dispetto dei sondaggi degli ultimi mesi, mostra segni di cedimento.
In conclusione, le elezioni comunali del 2025 rappresentano un momento di riflessione per tutte le forze politiche, chiamate a rinnovare il proprio impegno verso una politica più vicina ai cittadini e capace di rispondere efficacemente alle sfide locali.
Nota: I dati riportati sono basati sulle informazioni disponibili al momento della redazione (ore 2.30). Per aggiornamenti e risultati completi, si rimanda al sito ufficiale del Ministero dell’Interno: Eligendo.