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domenica, 26 Ottobre, 2025
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La Finestra di Overton e la politica contemporanea

Come si sposta il confine del dicibile e dell’accettabile nel dibattito pubblico. Un progetto politico chiaro è indispensabile, ma occorre trasmettere valori e ideali capaci di mobilitare e motivare l’opinione pubblica.

Il sociologo statunitense Joseph P. Overton (1960–2003) elaborò la sua teoria, nota come Finestra di Overton, verso la metà degli anni Novanta, mentre lavorava come vicepresidente senior presso il Mackinac Center for Public Policy.

La teoria descrive come la gamma di idee politiche considerate accettabili dal pubblico in un dato momento possa essere modificata o spostata.

Cos’è la Finestra di Overton

In sostanza, la “finestra” rappresenta l’insieme delle politiche che un politico può proporre senza essere considerato troppo estremo o fuori dal consenso generale.

La teoria suggerisce che un’idea originariamente ritenuta impensabile o radicale possa, attraverso un processo graduale e l’esposizione mediatica, attraversare varie fasi fino a diventare accettabile, ragionevole, diffusa e persino legale o politica.

Questo processo si articola in sei fasi principali:

  • Impensabile – L’idea è vietata o moralmente inaccettabile.
  • Radicale – Si comincia a parlarne, spesso in modo provocatorio.
  • Accettabile – L’opinione pubblica sospende il giudizio e l’idea entra nel dibattito.
  • Ragionevole – L’idea perde il suo carico eversivo, appare comprensibile e non più destabilizzante.
  • Popolare – L’idea raccoglie consenso politico e culturale.
  • Legale/Politica – L’idea viene recepita nell’ordinamento dello Stato, diventando legge.

Spostare la finestra del discorso pubblico

Come si comprende facilmente, l’obiettivo è quello di spostare la finestra del discorso pubblico in modo da normalizzare e legittimare idee che prima erano considerate estreme.

Quando Overton formulò la sua teoria, i social media non esistevano ancora, e con il loro avvento si è assistito a una trasformazione profonda nel modo in cui le idee circolano e influenzano l’opinione pubblica.

Oggi, i social hanno un ruolo rilevante non solo per la diffusione delle informazioni, ma anche per la propagazione delle fake news, che possono alterare la percezione della realtà collettiva.

Trump, epigoni e l’Europa di oggi

Con il ritorno irruente sulla scena politica del presidente Usa Donald Trump e dei suoi epigoni in diversi Paesi, la teoria di Overton assume un valore fondamentale per analizzare i fenomeni contemporanei.

Basti pensare, come piccolo esempio, alle parole dello stesso presidente sugli immigrati “che mangiano animali”.

Lo Zeitgeist attuale sembra favorire chi ne imita lo stile anche in Europa: l’avanzata delle destre estreme in Paesi a consolidata tradizione democratica – come Francia e Germania – appare inarrestabile.

In Italia, questa tendenza si manifesta in modo più sottile, ma il risultato non cambia: la disintermediazione dell’informazione, l’immigrazione presentata come minaccia anziché come opportunità, la separazione dei poteri descritta come ostacolo all’esecutivo e, di conseguenza, la “necessità” di riformare la giustizia. E potremmo continuare…

Come salvaguardare la democrazia?

Il vero quesito, però, è: come si può oggi salvaguardare la democrazia e creare una barriera all’avanzata di modalità autocratiche?

L’attuale offerta politica non sembra all’altezza della sfida. Sarebbe necessario elaborare una visione di Paese non basata su coalizioni costruite solo su calcoli numerici, ma su un progetto che dichiari esplicitamente all’opinione pubblica che tipo di società si vuole costruire nel medio-lungo periodo: in termini di welfare (scuola, sanità, istruzione), di logiche economiche e, vista la situazione demografica, di strumenti d’inclusione per gestire in modo costruttivo i futuri flussi migratori.

Andrebbe inoltre riflettuto sulla collocazione internazionale del Paese e sui temi più urgenti di questo tempo: clima, disarmo nucleare, e la questione dell’intelligenza artificiale.

Un progetto e dei valori

Un progetto politico chiaro è indispensabile, ma non basta: occorre anche trasmettere valori e ideali capaci di mobilitare e motivare l’opinione pubblica verso un futuro diverso da quello che oggi sembra delinearsi.

Con un tocco di speranza, possiamo concludere con le parole di San Paolo (Lettera ai Romani 13,12): “Perciò, gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”.