La politica dei giovani prima della rivoluzione giovanile del Sessantotto

Riportiamo il testo della lettera d’invito, che la professoressa Colarizi ha utilizzato per introdurre il convegno su “I giovani e la politica nei primi anni Sessanta” (Istituto Sturzo, 27 settembre 2023).

Arrivati alla fine del liceo o all’inizio dell’università o già affacciati nel mondo del lavoro in una società italiana dove l’eredità del regime pesa ancora forte malgrado la netta discontinuità istituzionale e politica, i nostri testimoni sono i figli diretti dei dirigenti antifascisti che hanno fondato nel 1945 la nuova Italia repubblicana e democratica. Da De Gasperi, da Nenni, da Togliatti e dai tanti dirigenti che per tutto il ventennio hanno combattuto il regime e guidato il paese nella guerra civile, questi giovani più o meno ventenni mettono tutta la loro passione giovanile nella politica. 

È la stagione più feconda dell’intera prima Repubblica, quando a metà degli anni Cinquanta cattolici, socialisti, socialdemocratici e repubblicani si accordano per guidare il paese investito dal “miracolo economico”. I progetti riformatori, messi in cantiere nella lunga gestazione dell’apertura a sinistra, realizzati dai governi di centrosinistra via via nel corso dei vent’anni successivi, palesano una capacità di comprendere e governare il cambiamento che mi pare manchi ai loro eredi nella seconda Repubblica.

A partire più o meno dalla svolta politica del 1960, i nostri testimoni sono i protagonisti della prima ondata di movimentismo giovanile che il faro troppo accecante sul Sessantotto ha finito per lasciare in ombra. Eppure sono proprio loro, che vivono per così dire le trasformazioni in diretta, a intercettare le aspettative e gli umori di protesta dei loro coetanei impazienti di liberarsi e di liberare il paese da quella cappa di autoritarismo ancora incombente nel paese. 

Rispetto ai fratelli minori del 1968, fratelli minori sessantottini incantati dai miti rivoluzionari e intossicati dai veleni ideologici proprio quando le ideologie totalizzanti stanno declinando, i “ragazzi dalle magliette a strisce” – immortalati cosi da Camilla Cederna – hanno fiducia nei partiti, credono nella politica, anzi, credono nel primato della politica, l’arte per affrontare la complessità di società, mai immobili, sempre investite da una perpetua trasformazione dell’esistente.

 

Link per vedere e ascoltare la registrazione dell’evento

https://www.youtube.com/live/scwpyNUw_5Y?si=Ttkp17DX-X4i-Ugf