La Rai preda dei partiti evoca la fine della prima repubblica

È quasi sempre un’illusione l’idea che nominando i propri cari se ne abbia in cambio una messe di voti. Per altro la televisione di oggi è assai meno influente di un tempo

Avviso ai “lottizzatori” di queste ore. L’occupazione delle caselle televisive raramente porta un grande beneficio a quanti si prodigano nell’impresa. La Rai dei partiti di una volta non arrecò fortuna alla prima repubblica. E l’editto bulgaro di Berlusconi non arrise al suo governo di allora. 

È quasi sempre un’illusione l’idea che nominando i propri cari se ne abbia in cambio una messe di voti. Tanto più ai nostri giorni. Ora, sia chiaro, il sottoscritto può sdegnarsi ma non troppo per le nomine di questi giorni. Sono stato a suo tempo consigliere di amministrazione della Rai per conto della Dc, e dunque so che mi è precluso il pulpito da cui rivolgere prediche troppo severe ai miei “successori”. Anche se nel frattempo la morsa della lottizzazione si è fatta ben più serrata di allora, e dunque forse noi predecessori avremmo diritto a qualche indulgenza in più. 

Sta di fatto che la televisione di oggi è assai meno influente di allora. I social hanno occupato una parte sempre più larga del discorso pubblico nel bene e nel male. E i telespettatori si sono abituati a farsi da sé il proprio palin- sesto. 

C’è insomma un’attitudine più disincantata che rende assai meno influenti i messaggi telepolitici. Sia quelli ufficiali dei telegiornali, sia quelli più subliminali delle grandi fiction e delle trasmissioni più spettacolari. Dunque verrebbe da consigliare ai nuovi potenti del ramo di usare modi più felpati di trattare l’argomento. Senza fidarsi troppo dell’efficacia delle cure che i loro cari pensano di dedicare ai telespettatori. I quali ormai sono così smagati da decidere a modo loro.

Fonte: La Voce del Popolo – 31 maggio 2023

Titolo originario: Avviso ai “lottizzatori”: servono modi più felpati.

[Articolo qui riproposto per gentile concessione del direttore del settimanale diocesano di Brescia].