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lunedì, 22 Settembre, 2025
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La rigenerazione di batterie esauste al servizio della libertà di movimento

Il progetto Avathor One di Stellantis, Intent e Italdesign porta l’economia circolare al servizio delle persone con mobilità ridotta: tecnologia, inclusione e sostenibilità insieme.

Quando parliamo oggi di innovazione sostenibile, progettazione inclusiva e economia circolare insieme, è raro trovare un progetto che le unisca con efficacia concreta. Avathor One è uno di questi: un dispositivo di mobilità elettrica – pensato per persone su sedia a rotelle o con mobilità ridotta – che utilizza esclusivamente batterie EV “Second Life” provenienti da Stellantis. Grazie alla rigenerazione compiuta da Intent e al design evoluto di Italdesign, il concept WheeM-i, presentato nel 2019, diventa oggi realtà. Il progetto è stato lanciato ad aprile, esposto a Osaka in agosto per Expo 2025, e si vedrà presto anche al Salone Auto di Torino.

Dal concetto alla realtà industriale

Stellantis, attraverso la sua divisione SUSTAINera dedicata all’economia circolare, raccoglie batterie ad alto voltaggio che hanno già servito nei veicoli elettrici e ne verifica lo stato. Quelle idonee vengono rigenerate da Intent S.r.l., che disassembla i moduli originali da 15 kWh per riconfigurarli in unità più piccole da 1,4 o 2,8 kWh, adatte all’utilizzo nel dispositivo Avathor One. Un sistema di gestione batteria (BMS) su misura garantisce sicurezza, affidabilità, compatibilità con le esigenze mobili e uso quotidiano.

Mobilità inclusiva, limiti reali ma concreti

Avathor One non è un’automobile: si muove in contesti non stradali, ideale per spazi urbani, aree private, strutture dedicate. La versione con batteria da 2,8 kWh permette un’autonomia fino a 50 km, con velocità limitata (intorno a 10 km/h) per garantire sicurezza e semplicità d’uso. Ha componenti aggiuntivi utili: rampa per sedia a rotelle, sensori per evitare urti, benché la progettazione abbia dato priorità a facilità di uso piuttosto che performance estreme.

Impatto ambientale e valore sociale

Il progetto Avathor One dimostra quanto il riutilizzo delle batterie EV – termine “Second Life” – possa essere non solo un modo per ridurre rifiuti, ma per creare valore sociale. Estendere la vita utile delle batterie ritardando il ricorso al loro riciclo riduce l’impronta ambientale del loro ciclo produttivo. SUSTAINera, inoltre, sta sperimentando in altri contesti progetti come ENEL X Pioneer a Fiumicino — impianti di accumulo energetico che usano batterie rigenerate per immagazzinare energia rinnovabile, contribuendo a ridurre fino a 16.000 tonnellate di CO₂ nei prossimi dieci anni.

Avathor One rappresenta una “bella notizia” nel panorama della mobilità sostenibile: un’idea che coniuga tecnologia, inclusione e responsabilità ambientale, che parte da Torino ma può diventare modello ripetibile altrove. In un’epoca in cui l’innovazione spesso soffre di divari fra la promessa e la concreta applicazione, questa collaborazione fra Stellantis, SustaiNera, Intent e Italdesign dimostra che un’economia circolare ben progettata può generare autonomia, libertà e rispetto per il pianeta.