La rottura tra Italia Viva e Azione può consentire un salutare chiarimento politico circa il ruolo che deve svolgere una autentica forza di centro. Che non è tanto quello di alimentare un improbabile terzo polo quanto quello di costruire una forza capace di esprimere politiche di centro, al fine di contribuire a colmare, come osserva Giorgio Merlo, quel deficit di offerta politica che contribuisce ad alimentare l’astensione.
Un simile percorso implica innanzitutto la continuazione della costruzione di un soggetto politico unitario per quanti avvertono la necessità di rimettere in gioco nell’attualità la cultura politica del popolarismo. Un soggetto che poi potrà interloquire con altre realtà di centro come Italia Viva e non solo. Il tutto in funzione di un programma capace di intercettare le ansie e le attese dei ceti intermedi sia sulle principali macro-questioni (come la guerra, i cambiamenti dovuti alla transizione digitale e energetica) che sui temi che riguardano la quotidianità del vivere delle persone (come il lavoro, la casa, il welfare).
Credo che anche le decisioni adottate dal governo negli ultimi giorni (tra cui quelle sul Def, sulla strategica raffineria di Priolo, sui nomi scelti per le principali partecipate pubbliche), che paiono per lo più dettate dall’equilibrio e dal buonsenso, debbano costituire un ulteriore stimolo a uscire da un dibattito solipsistico sul centro che rischia di risolversi in una sterile consunzione dei suoi autori.
Il fatto che il governo Meloni, pur in mezzo a sbandate non infrequenti nella maggioranza che lo sostiene, sulle questioni fondamentali sembra muoversi in continuità con il quadro definito da Draghi, è un bene per il Paese soprattutto in una fase in cui stanno cambiando gli equilibri globali.
Può essere un problema per quanti perseguono il progetto di una forza di centro solo nel caso in cui tale forza si perda nelle anguste cerchie dei personalismi che contrassegnano una concezione della politica ispirata al bipolarismo, ma diviene invece una motivazione in più per una forza che intende tradurre in scelte concrete e puntuali, e in precise strategie una politica di centro.