La sfida al rischio idrogeologico si gioca sulla prevenzione

In provincia di Belluno collocate due stazioni di sensori in grado di monitorare le precipitazioni intense che innescano il fenomeno di dissesto e l’avanzamento dei detriti verso l’area abitata

In provincia di Belluno verranno collocate due stazioni di sensori in grado di monitorare le precipitazioni intense che innescano il fenomeno di dissesto e l’avanzamento dei detriti verso l’area abitata. Il Comune di Vodo di Cadore, nel bellunese, è spesso interessato da colate detritiche innescate da precipitazioni particolarmente intense che tendono a ripetersi con sempre maggiore frequenza, soprattutto nel periodo estivo. Propagandosi lungo il torrente i flussi detritici molto rapidi giungono ad interessare il fondovalle fino alla confluenza con il torrente Boite in prossimità del quale sono ubicati altri centri abitati. Ed è agendo in termini di prevenzione e di messa in sicurezza del territorio che gli Uffici della Regione Veneto “hanno realizzato nel tempo e continuano a programmare opere per la difesa idrogeologica lungo il tratto terminale del corso d’acqua – ha detto l’assessore alla Difesa del suolo, Gianpaolo Bottacin -. Tra queste opere in particolare una grande briglia filtrante a monte dell’abitato, che ha già consentito di frenare alcuni recenti importanti eventi di colata, riuscendo a trattenere gran parte del materiale detritico rimobilizzato dalle frane”. “Per integrare e coadiuvare le opere strutturali di mitigazione del rischio a cui è soggetto l’abitato di Peaio  – ha aggiunto –  questa settimana abbiamo avviato i lavori per la realizzazione di un sistema di monitoraggio ed allarme, intervento per il quale avevamo impegnato 240.000 euro”. “Il sistema di monitoraggio, per il cui progetto definitivo ci eravamo avvalsi anche del nostro braccio operativo rappresentato da Arpav – ha precisato l’assessore –  prevede l’installazione, in corrispondenza di due distinte stazioni, di sensori in grado di monitorare le precipitazioni intense che innescano il fenomeno di dissesto e l’avanzamento verso l’area abitata della colata detritica innescata lungo il corso d’acqua”.

Un’infrastruttura che consentirà il monitoraggio delle precipitazioni intense, verrà collocata a quota 2.140 metri, nell’area di alimentazione delle colate detritiche e sarà costituita principalmente da due pluviometri. Una seconda stazione è invece prevista in corrispondenza della briglia filtrante a quota di 905 metri, oltre che nell’abitato di Peaio e lungo le diverse vie di comunicazione. Il progetto comprenderà sensori in grado di segnalare il passaggio della colata, costituiti da cavi a strappo, posti trasversalmente al corso d’acqua a monte, in corrispondenza e a valle della briglia filtrante. Sempre in riferimento a questa stazione vi saranno un impianto d’illuminazione dotato di 3 fari a Led, i software di raccolta dati, elaborazione del segnale di allarme e gestione del sistema, nonchè gli impianti semaforici sulle viabilità comunali, i cartelli informativi e l’impianto di diffusione del segnale di allarme (sirene, lampeggianti e sistema di invio della messaggistica di allertamento). A regime si avrà quindi un sistema di monitoraggio che rappresenta un importante passo per aumentare ulteriormente la sicurezza del territorio  – ha conclude Bottacin – e che sarà in grado di indirizzare i dati anche al Centro funzionale decentrato della Regione, divenendo altresì di  estremo supporto per il Comune e in particolare per il sindaco nell’organizzare le diverse attività di protezione civile”.