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La Voce del Popolo | C’è un limite ai continui litigi nei due poli?

A questo punto sarebbe davvero il caso di rimettere mano alla legge elettorale. Poiché essa, esempi alla mano, ci racconta che quando ogni partito corre da solo, il giorno dopo cerca e trova alleati.

Non arrecano troppo conforto le cronache parallele dei nostri due schieramenti. A destra, Meloni e Salvini parlano linguaggi agli antipodi (e tanto più Salvini e Tajani). A sinistra, Schlein e Conte (e Renzi) non si parlano affatto. La leggenda dei due poli incontra smentite ogni volta che c’è da affrontare un problema. Salvo darsi una fittizia unità quando c’è da rastrellare voti. Per poi disfarsi – o quasi – l’indomani.

Ora, è chiaro che non si potrà mai espungere dalla politica italiana il conflitto tra i simili. Ma c’è un limite anche ai litigi, e tanto più ai litigi tra gli affini. Dopo anni e anni di sistemi elettorali almeno in parte maggioritari abbiamo imparato a costruire le coalizioni. Ma la loro vita dovrebbe proseguire il giorno dopo e quello dopo ancora. E invece ci si torna a dividere non appena affiora un argomento imprevisto.

E cioè, praticamente tutti i giorni. A questo punto sarebbe davvero il caso di rimettere mano alla legge elettorale. Poiché essa, esempi alla mano, ci racconta che quando ogni partito corre da solo, il giorno dopo cerca e trova alleati. Quando invece si è costretti a correre fittiziamente insieme, il giorno dopo la reciproca insofferenza genera conflitti inesorabili e velenosi.

La premier sembra aver (saggiamente) rallentato il percorso del premierato. Anche perché non era affatto chiaro a quale legge elettorale si accompagnasse la sua riforma. Ora si potrebbe riparlare dell’argomento cominciando a mettere sul tavolo proprio la questione del sistema di voto. Non ne nascerebbe certo una miracolosa unità di intenti. Ma almeno sarebbe più chiaro su quali argomenti si intende litigare, e come.

 

Fonte: La Voce del Popolo – 10 ottobre 2024

[Testo qui riproposto per gentile concessione del direttore del settimanale della Diocesi di Brescia]