L’AGENDA DRAGHI È IL VALORE AGGIUNTO DI UNA NUOVA COALIZIONE CHE SI FA CENTRO NELL’ELETTORATO. 

 

Il voto del Senato – spiega l’autore – segna un perimetro invalicabile nel campo delle forze politiche, ma apre ampi spazi di consenso nei cittadini.

 

Lorenzo Dellai

 

Il Presidente Draghi ha replicato al Senato in maniera telegrafica ed ineccepibile. Aveva chiesto: sono pronti i partiti della maggioranza a riprendere il percorso virtuoso per il Paese?

 

La risposta del M5S, della Lega e di Forza Italia (con l’imbarazzante corollario dei cosiddetti centristi di centro destra) è stata chiara: No.

 

Altrettanto sintetica ed opposta era la mozione presentata dal Presidente Casini: Si.

 

Non mi pare ci sia altro da dire.

 

Chi ha votato la Mozione Casini (assieme a quella larga parte di società civile che in questi giorni si è mobilitata per la stabilità del Governo) e chi si è dissociato pubblicamente dalla scelta fatta dal centro destra inizi subito a preparare la campagna elettorale.

 

Grillini e centrodestra sono responsabili “in solido” dello sfascio che si abbatterà sul Paese nei prossimi mesi. Il voto del Senato segna un perimetro invalicabile nel campo delle forze politiche, ma apre ampi spazi di consenso nei cittadini.

 

Che Draghi sia in campo (magari!) o meno, ciò che occorre ora è una coalizione che assuma la sua Agenda – e forse anche il suo stile – come progetto politico ed elettorale. Per il Paese, questo sarebbe il vero “Centro”, entro il quale i popolari veri non possono mancare.