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martedì, Febbraio 11, 2025
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Lavoro, la Cisl chiede attenzione a giovani e donne.

Sebbene emerga dai dati Inps e Istat un “dinamismo crescente del nostro mercato del lavoro” - dice Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl - “resta ancora molto da fare per ridurre i tassi di inattività”,

I dati pubblicati da Inps e Istat continuano a fotografare un mercato del lavoro in evoluzione positiva. Rispetto a un anno fa, si registrano 517mila occupati in più, con un incremento del 2,2%. La crescita riguarda soprattutto i lavoratori stabili e gli indipendenti, che riescono a compensare la forte contrazione degli occupati a termine. A fare da cornice a questi numeri incoraggianti, il tasso di disoccupazione, sceso di ulteriori 2 punti percentuali in un anno, ha raggiunto il livello più basso mai registrato. Una situazione così favorevole non è sfuggita neanche all’Ocse, che ieri ha definito l’Italia un caso da segnalare.

Ad evidenziare questi dati è Mattia Pirulli, segretario confederale della Cisl, che commenta: “Sono senza dubbio segnali positivi che testimoniano un dinamismo crescente del nostro mercato del lavoro”. Tuttavia, Pirulli mette in guardia sulle criticità che persistono: “Resta ancora molto da fare per ridurre i tassi di inattività, soprattutto tra i giovani e le donne, in un contesto in cui permane una forte domanda di competenze inevasa”.

Secondo Pirulli, per affrontare queste sfide, è necessario agire su due fronti complementari: “Da un lato, bisogna rendere più attrattivi i posti di lavoro per le persone, migliorandone qualità e condizioni; dall’altro, è indispensabile rendere i lavoratori più attrattivi per le imprese, puntando su formazione e sviluppo delle competenze”.

Per raggiungere questi obiettivi, il segretario della Cisl propone interventi mirati: “Servono investimenti consistenti nelle politiche attive del lavoro, programmi di formazione professionale e una maggiore integrazione tra i servizi pubblici per l’impiego, le agenzie di lavoro private e gli enti bilaterali”.

Un mercato del lavoro realmente inclusivo e dinamico, sottolinea Pirulli, non può prescindere da queste misure strutturali, necessarie non solo per rispondere alle esigenze attuali ma anche per preparare il Paese alle sfide future.