L’Inps ha avanzato delle proposte per inquadrare il problema della nuova legge pensionistica. Si possono riassumere in quattro punti.o

Fra i quattro punti c’è quello della flessibilità in uscita: ci si propone di ridurre l’età di accesso alla pensione, ma anche di utilizzare coefficienti più vantaggiosi per chi svolge lavori usuranti e gravosi. Nello specifico, con i 62 anni di età e con 20 anni di contributi, si potrebbe chiedere un anticipo del trattamento pensionistico

L’assegno verrebbe calcolato in una prima fase solo con riferimento alla parte contributiva. La parte retributiva scatterebbe invece una volta compiuti i 67 anni di età. Sarebbe inoltre possibile richiedere un anticipo del trattamento retributivo da scalare una volta maturato il diritto alla pensione piena.

Per l’Inps è necessario garantire una adeguata tutela a chi svolge lavori usuranti e a chi perde l’occupazione dopo i 60 anni. Per questo è necessario ribadire e potenziare l’Ape sociale e il trattamento anticipato per i precoci.

Bisognerebbe inoltre garantire un trattamento pensionistico adeguato alle nuove generazioni, caratterizzate troppo spesso da carriere intermittenti e precarie

Trovando il modo per colmare i buchi contributivi e stabilendo la possibilità di valorizzare, in via gratuita, i periodi di formazione anche a fini previdenziali