Affermare, come ha fatto Bottarelli su “Business Insider” (v. https://www.politicainsieme.com/il-coronavirus-ha-evitato-un-disastro-economico/) che “Il coronavirus ha paradossalmente salvato il mondo da una pandemia finanziaria e poi economica ben peggiore”, mi pare azzardato. Molti degli interventi di stimolo alla domanda interna la Cina li ha concertati con gli altri Brics al loro ultimo vertice di Brasilia del novembre scorso, quindi ben prima della pandemia. Il ritorno al q.e.(che notoriamente non ha effetti sull’economia reale se non quello di creare liquidità ad hoc per tutelare le scandalose rendite finanziarie dell’1% della popolazione straricca) anche da parte della Banca popolare cinese, non pare aver ridotto la minaccia data dalla concomitanza fra recessione globale, guerra dei dazi, crisi finanziaria e pandemia (per non parlare dei venti di guerra che spirano attorno casa nostra).
Piuttosto, guardata dal nostro versante europeo la situazione appare prossima all’assurdo. Siamo l’unica area economica del mondo a non aver fatto niente per prevenire l’attuale emergenza nonostante le tempestive previsioni negative sull’andamento dell’economia globale. Anzi, l’Eurozona mantiene politiche economiche deflattive, stoltamente procicliche che rendono la crisi più grave. Non si capisce come mai non sia ancora stato convocato un Consiglio europeo straordinario per decretare la sospensione d’urgenza, per cause di forza maggiore, dell’austerità. Il governo italiano in carica questa flessibilità di bilancio non l’ha neanche chiesta in sede di legge di bilancio.
Ma almeno si dovrebbe riparare adesso, o indicendo nuove elezioni, o stante l’avversione dei parlamentari in carica, procedendo senza ulteriori perdite di tempo alla formazione di un governo di salvezza nazionale guidato da Mario Draghi. Invece tutte le ragioni che avvertono della tragica insensatezza costituta dal mantenere una dura stretta fiscale e tagli agli investimenti e al welfare proprio quando si è in recessione e bisognerebbe operare in maniera contraria, vengono ignorate. Ma così facendo lo schianto è assicurato, si lascia precipitare i Paese in un circolo vizioso da cui sarà impossibile uscire a vincoli esterni immutati.
In questa fase è davvero preoccupante l’assenza di una qualsiasi iniziativa politica almeno minimamente adeguata ai problemi che ci stanno di fronte, o che ci stanno arrivando sulla testa, soprattutto, credo, da chi si ispira a una alta cultura politica (che in altre stagioni ha indicato al Paese una strada oltre il buoi) che consentirebbe di farlo.
…oltre il buio.