Un piccolo gruppo di forze turche è entrato, da poche ore, in Siria in due punti lungo la frontiera, vicino alle città siriane di Tal Abyad e Ras al-Ayn.

L’avanzata della Turchia segue la drammatica inversione della politica americana di questa settimana.

Trump aveva preannunciato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan in una telefonata che dozzine di truppe americane, che avevano lavorato a stretto contatto con le forze curde, si sarebbero ritirate, aprendo effettivamente la strada a un’incursione turca.

Ora l’offensiva Turca nel nord della Siria mira innanzitutto a circondare le città in una striscia di territorio di confine, prima di spingersi più a sud nel tentativo di smantellare qualsiasi possibilità che uno stato curdo emerga alle sue porte.

I primi obiettivi saranno le città siriane di Kobani, Tal Abyad e Ras al-Ayn, tutte detenute dall’YPG e situate lungo l’ex ferrovia Berlino-Baghdad che per centinaia di miglia costituisce la frontiera con la Turchia.

Le forze a guida curda che erano già in allerta hanno invitato i combattenti a dirigersi verso la frontiera per difendere la regione dall’offensiva turca che dovrebbe coinvolgere decine di migliaia di soldati sostenuti da carri armati e mezzi corazzati del secondo esercito della NATO.

Il capo della comunicazione della Presidenza di Ankara, Fahrettin Altun ha informato l’esercito Curdo che  “I militanti dell’Ypg hanno due opzioni: possono disertare oppure noi dovremo fermarli dall’interrompere i nostri sforzi di contrastare l’Isis“.