L’esperienza amara di Luiz Inacio Lula da Silva, ex presidente della Repubblica brasiliana, credo che debba essere ben analizzata da ogni persona che ama la democrazia e vuole preservarla da tentativi di soffocamento. La sua storia, insegna come si possa piegare la realtà al volere di poteri interni ed esterni oscuri, in dispregio della volontà dei cittadini, attraverso sistemi subdoli ed opachi, con la complicità di persone infedeli che svolgono funzioni delicate nei gangli vitali dello Stato.

L’ex Presidente operaio, con la sua opera tenace ed intelligente, ha il merito di aver traghettato in breve tempo il Brasile dalla povertà a potenza economica mondiale. Ha svolto un ruolo rilevante anche nello scacchiere mondiale, grazie ad alleanze con i grandi paesi recentemente sviluppati, combattendo per cambiare le regole di funzionamento del potere finanziario, ed intervenendo con decisione con i cinesi, russi, indiani, sulle modalità di pagamento nei commerci di questi paesi alleati, attraverso soluzioni a scavalco del dollaro USA.

Questo protagonismo contro corrente, unitamente ad una leadership indiscussa in Sudamerica che ha compromesso equilibri antichi di poteri forti esterni ed interni, è convincimento di molti, sia stato alla base del tentativo di screditarlo e di estrometterlo dalla vita politica nazionale. Certo, è singolare che ha incriminarlo per presunta corruzione, sia stato un giudice legato ad una superpotenza straniera, che da solo, e con un manipolo di poliziotti, per lunghissimo tempo ha costruito un teorema anti Lula. Ultimamente la stampa brasiliana ha ben riportato le intercettazioni telefoniche tra il giudice Moro con altri giudici (Moro che peraltro l’attuale Presidente Bolsonaro ha nominato Ministro della Giustizia), che dimostrano quello che in Brasile i cittadini urlano nelle piazze: ‘complotto!’

Lo stesso arresto avvenuto l’anno scorso prima delle elezioni presidenziali, che lo vedeva favorito, ha ancor più hrafforzato la convinzione popolare di un disegno oscuro tramato ai danni della democrazia. Ma penso che se Lula è stato scarcerato, lo si deve allo sdegno grandissimo espresso dai cittadini, che hanno fatto sentire la propria voce dal primo giorno dell’arresto, fino alla scarcerazione.

In questa epoca storica di grandi cambiamenti, il funzionamento delle democrazie possono facilmente essere piegati ad interessi antipopolari. Ci sono realtà oscure sul piano mondiale, che operano per consolidare il proprio potere a qualsiasi costo: l’indebolimento delle formazioni politiche a carattere popolare è il loro obiettivo principale, per privare le democrazie della loro linfa vitale. Ecco perché gli accadimenti brasiliani possono essere importanti anche per noi che abbiamo visto in poco tempo pressoché tutte le forze politiche partecipate, estinguersi nel passato sotto colpi sferrati attraverso le stesse dinamiche, con risultati negativi ora ben visibili per gli interessi dei cittadini e per la saldezza della Democrazia.