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sabato, 25 Ottobre, 2025
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L’Europa di Fanfani e Spinelli tra memoria e futuro

Messaggio inviato in occasione del convegno “Ripensiamo l’Europa”, promosso da ANDC e Il Domani d’Italia (Roma, 24 ottobre 2025).

Cari convegnisti,

innanzitutto vi ringrazio per l’opportunità che mi viene concessa, anche attraverso questo messaggio, di partecipare ai vostri lavori e di dare il mio contributo.

Mi rammarico di non poter essere presente e quindi di non poter ascoltare dal vivo la lectio magistralis del professor Durand.

Valorizzare il percorso europeo

È proprio da una sua riflessione che mi permetto di partire.

Il professor Durand, a proposito del futuro dell’Unione, invita noi tutti a valorizzare il percorso compiuto sin qui nel processo e nel radicamento dello spirito europeo, sfidandoci e interrogandoci su come rigenerarlo per poter affrontare le tante sfide future.

Ed è per questo che un punto fermo sta nel ribadire tanto la grandezza dello sforzo politico e di prospettiva compiuto da Altiero Spinelli, quanto l’intuizione di Amintore Fanfani nel raccogliere, seppur con sfumature diverse, l’appello per lo Stato federalista europeo e, pur da prospettive differenti, nel difendere il concetto di integrazione.

L’intuizione di Fanfani

Tanto Spinelli quanto Fanfani profusero il loro impegno politico sul fronte continentale, guidati da una comune convinzione: rafforzare i legami europei dell’Italia avrebbe assicurato al nostro Paese un ruolo di protagonismo e una centralità democratica foriera di stabilità e sviluppo.

Amintore Fanfani, da europeista convinto, sposò l’intuizione che un’Italia radicata e inserita nel contesto europeo fosse paradigma di equilibrio interno e di credibilità internazionale.

Non possiamo non ricordare — soprattutto in tempi drammatici come questi — la convinzione che Fanfani ebbe, in anni di grande trasformazione come furono gli anni Cinquanta del secolo scorso, circa la necessità di aderire, per esempio, a un percorso di difesa comune europea.

Un’eredità ancora viva

Convinzioni, come ben comprenderete, di una straordinaria attualità, che oggi più che mai andrebbero innaffiate e riscoperte, come ci invita a fare il professor Durand.

Nella consapevolezza che il nostro futuro sta nel nostro passato, e che la lucidità e la lungimiranza di uomini come Spinelli, De Gasperi e Fanfani servirebbero adesso, in questi martoriati tempi.

L’Europa che vive la minaccia russa alle sue porte, l’Europa che l’attuale presidente statunitense considera quasi un impaccio, ha il dovere morale di tornare a parlare con una voce forte e autorevole.

Insidie, ostacoli e rallentamenti nella costruzione europea non sono mancati e in futuro non mancheranno, ma è solo attraverso uno sforzo continuo e costante che pace, prosperità e stabilità potranno segnare la vita dei nostri figli.

L’idea di Europa come stella polare

Immaginare l’integrazione europea, come fece Fanfani, al pari del compimento finale della crescita degli Stati nazionali e come soluzione — o deterrente — contro le minacce di guerra globale, resta ora come allora la stella polare per assicurare al nostro continente visione, pace, prosperità e crescita.

Buon lavoro.