Una maggioranza che litiga mentre il mondo corre
Il presidente ucraino Zelenski ha saltato la visita all’Italia nel suo viaggio europeo. Il ministro della Difesa Crosetto ha rinviato la sua visita negli Stati Uniti. La premier Meloni ha saltato a piè pari l’ultimo vertice dei principali paesi dell’Unione. Sono solo le più recenti conseguenze del bailamme che divide la maggioranza sul principale tema dell’agenda internazionale: cosa fare per l’Ucraina. Si dirà che l’opposizione è altrettanto divisa sull’argomento. È vero. Ma le divisioni dell’opposizioni sono eventuali, quelle della maggioranza sono attuali. Il centrosinistra sta facendo del suo meglio per non vincere e dunque la sua dialettica sulle armi a Kiev fa meno effetto. Anche se le differenze che cova al suo interno sono speculari a quelle che dividono il campo di maggioranza.
Un’Italietta da “giri di valzer”
Resta il fatto che tutte queste divisioni, di qua e di là, su di un tema così cruciale e strategico non fanno bene al paese. Danno l’idea di un’Italietta che si barcamena sulla scena planetaria, comportandosi col resto del mondo al modo in cui si faceva ai primi del Novecento, ai tempi dei famosi giri di valzer. Quando appunto ci riuscì di cambiare fronte da un giorno all’altro (era il 1914). Guadagnando qualche lembo di territorio e perdendo larga parte della nostra credibilità.
Non credo che a lungo andare Meloni possa consentire al suo vice premier di parlare e scrivere di politica estera ricorrendo ai caratteri cirillici. Ne va della credibilità: la sua e quella del paese. Per una premier che ha fatto del “patriottismo” la sua cifra questo silenzio vago e distratto è la cosa meno patriottica che possa fare.
Fonte: La Voce del Popolo – 20 novembre 2025
[Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia]

