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mercoledì, 8 Ottobre, 2025
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L’ombra nascosta del Sol Levante: come l’estremismo di destra sta mettendo radici in Giappone

Tra indifferenza occidentale, disinformazione e un passato nazionalista, il neonato partito ultranazionalista Sanseito trova facile terreno in una società giapponese sempre più polarizzata e anziana.

In un periodo di ritorno in auge dei movimenti di estrema destra e di ridicolizzazione  dell’ideologia antifascista lungo tutto l’Occidente, la lente delle preoccupazioni del  popolo viene spostata ai paesi dell’estremo oriente solo nella circostanza di un governo opposto al grande impero moderno degli Stati Uniti, come per esempio la Cina di Xi Jinping, e noncuranti dei silenziosi cambiamenti politici che giornalmente  avvengono in questi paesi, per noi lontani e indifferenti, lasciamo correre la macchia del conservatorismo di estrema destra anche in Oriente senza che nessuno se ne accorga.

Conservatismo radicale

Nell’ultimo periodo in Giappone, questa tendenza al conservatorismo radicale si è radicata sempre di più nella struttura sociale del paese, partorendo esempi sempre più lampanti e preoccupanti, come per esempio il partito di estrema destra nato nel 2020 chiamato Sanseito, i cui ideali sono l’ultranazionalismo, il revisionismo storiografico, l’opposizione al monfo LGBT e all’uguaglianza di genere, anti-vaccini, antimmigrazione e pro riarmo. Nonostante si possa affermare che la nascita di questo partito sia causa dell’ondata ideologica di destra degli ultimi anni in tantissimi paesi, e che possa essere ritenuto da molti solo una fase passeggiera e secondaria della politica del paese del Sol Levante, l’aspetto più preoccupante è il “facile terreno di gioco” che questa tipologia di idealismi trova nella società odierna giapponese. La mentalità nipponica comune moderna, infatti, è facilmente improntata ad un pensieroultranazionalista, ma come mai?

 

Le radici storiche: isolazionismo e Ideologie di superiorità

Se guardiamo indietro alla storia del paese, in aggiunta alle sue forti radici imperiali, l’ideologia conservatrice si è radicata nel tessuto sociale grazie ad un serie di eventi che ancora oggi in maniera indiretta influenzano il pensiero generale. Il primo è la politica autarchica del Sakoku, di periodo Edo (1603-1868), e iniziata con un editto dello shogun Tokugawa Iemitsu nel 1641 ed interrotta d’imperio dal commodoro statunitense Matthew Perry nel 1853, la quale regolamentava molto severamente il commercioe le relazioni estere rendendo la popolazione giapponese isolata dal resto del mondo per circa 200 anni. Un altro importantissimo evento è l’ideologia della “superiorità della razza giapponese” e del “panasianismo nipponico”, portata avanti soprattutto durante il regime fascista giapponese, e nonostante la morte del movimentodopo la Seconda guerra mondiale e la difficoltà di queste ideologie a rimanere in voga, esse hanno comunque lasciato il loro segno nella mentalità del paese.

Oltre al suo passato, il Giappone lascia molto spazio di manovra alla destra conservatrice a causa di una sinistra mal organizzata. Il Partito Comunista  Giapponese (JCP) fondato nel 1922, nonostante sia uno dei partiti giapponesi più  coerenti e duraturi della politica giapponese, si rifiuta di entrare in coalizione con  altri partiti mantenendo una base elettorale leale e chiarezza morale ma perdendo chiari vantaggi politici, a differenza della destra giapponese, che spaventata dell’enorme terreno guadagnato dal Partito Socialista Giapponese appena formato nel 1955, riunì gli ex del Partito Liberale del Giappone (JLP) e Partito Democratico del Giappone (JDP) per creare una enorme coalizione per consolidare il potere conservatore, facendo nascere il Partito Liberal Democratico (LDP), il quale tuttora mantiene il controllo sul paese.

Inoltre il paese rimane sotto giogo di una disinformazione generale da parte dei media di stampo conservatore e dagli estremisti sui social media su tematiche come il turismo di massa o l’immigrazione, come è stato per esempio per il caso delle “African towns” recentemente, dove la disinformazione di massa sui social media ha  scatenato enormi proteste per un semplice gemellaggio tra quattro città giapponesi e altrettante nazioni africane per affrontare le sfide in Africa e rivitalizzare le  comunità locali giapponesi soggette all’enorme problema in Giappone  dell’invecchiamento della popolazione.

 

Disinformazione e manipolazione mediatica

E quindi, i giapponesi di oggi, reduci di una lunga storia fortemente conservatrice, vengono attirati dai partiti di destra, e recentemente in modo preoccupante dai  partiti di estrema destra, tramite del mero populismo di massa ingannando la popolazione giapponese, fortemente anziana e con un tasso di natalità bassissimo,  che le problematiche del paese da debellare siano l’immigrazione, portando esempi  di turismo di massa e vandalismo, nonostante gli stranieri residenti in Giappone forminosolo il 3% della popolazione, e la preservazione della cultura giapponese,  nonostante la centenaria cultura giapponese abbia profondi collegamenti con la  cultura cinese e in tempi moderni con quella occidentale, specialmente quella  statunitense; come per esempio lo slogan stesso del partito di ultra destra Sanseito, 日本人ファースト (Prima i giapponesi), il quale usa una forma lessicale importata  dalla lingua inglese.