Ho pensato di scegliere il vangelo ascoltato domenica scorsa (Mt 11,25-30) nelle nostre chiese, perché pare a me molto indicativo, per celebrare oggi la memoria di Guido Bodrato.
La memoria è prima di tutto gratitudine e riconoscenza; per un uomo mite, con una visione ed un rispetto per l’Uomo e per la Politica non comuni; sottile pensatore, veramente a servizio della polis con una innata capacità di mediazione, che non ha mai significato intorpidire le acque, ma trovare i comuni denominatori, frutto del buon senso e di una purezza interiore mai ostentata ma da tutti riconosciuta.
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”
Queste parole di Gesù sono una preghiera, una preghiera al Padre.
Gesù prega contento a partire dalla realtà che gli sta di fronte, a partire dall’esperienza che fa. Eppure la realtà ad una prima occhiata non sembra così affascinante. L’esperienza che fa Gesù era quella di constatare come i piccoli, i bambini, accoglievano con gioia la buona notizia del vangelo, vorrei dire per connaturalità e quindi conoscevano il Padre.
L’onorevole Bodrato ha saputo guardare con gli occhi più profondi dello Spirito, la realtà, di cui è stato servo, protagonista e anche vittima innocente; ha fatto esperienza del bene che esiste, forse resiste, perché con occhi puri ha saputo guardare in profondità; abbiamo tutti bisogno di una politica che si fa un po’più pura come i bambini, più piccola, per esaltare i valori veri della nostra Costituzione e per noi credenti, del Vangelo.
Ritrovare una originaria purezza interiore è importante non solo per la crescita personale, ma anche per le grandi questioni del nostro tempo. Guido Bodrato è stato un testimone autentico di tutto questo.
Imparate da me ci dice Gesù. Cristo si impara per rivelazione e imitazione; perché Dio è amore e noi sapienti e intelligenti corriamo il rischio di restare analfabeti del cuore.
Sentite San Agostino : ti stai disponendo ad elevare molto in alto la costruzione della santità? Prepara prima il fondamento della umiltà. Un edificio prima di salire in alto, scende in basso; e quanto più è grande la mole che si pensa di costruire, tanto più profondo si scava il fondamento.
La mitezza e l’umiltà sono le fondamenta necessarie e Guido Bodrato non ha avuto esitazione in questo. Ha scelto come Gesù la mitezza e l’umiltà e quindi ha saputo guardare con distacco critico la realtà di cui faceva parte; anche se siamo spesso dentro una realtà in cui la forza, la guerra, sono le fondamenta, noi proponiamo una alternativa.
Siamo chiamati a vivere nella città, ad entrare sempre più e meglio nella città, con mitezza e umiltà di cuore.
Questa è stata io penso, la vera tribolazione della sua coscienza; vivere una diversità evangelica dentro la città, nelle istituzioni, nella scuola, nelle strade, non vendendosi alla sapienza costituita. Se anche noi non sentiamo dentro questa tribolazione è bene interrogarsi sulla nostra fede, sulla nostra appartenenza ecclesiale, sul nostro servizio nelle istituzioni.
Concluderei queste brevi parole di riconoscenza e gratitudine, mettendo in evidenza altre due fondamenta della Sua vita; Fede e Amore.
Una fede anch’essa mai ostentata o utilizzata, nutrita dalla preghiera, offerta e sofferta per la Chiesa e il mondo intero, con una visone veramente cattolica cioè universale.
Un Amore che ha trovato il suo frutto più bello nella gentile signora Irma; una comunione di amore che ora non si interrompe ma si trasforma, compiendosi definitivamente in Dio.
Da questo vi riconoscerò dice il Signore ai suoi discepoli – se vi siete voluti bene come io ne ho voluto a voi –
Per questo ora anche lui ascolta le parole del Signore : “ Vieni servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore”.
Amen
[La messa di suffragio per Guido Bodrato si è svolta a Roma, nella Chiesa S. Gregorio Nazanzieno, nel complesso di Vicolo Valdina presso la Camera dei deputati, la mattina del 12 luglio u.s.]