Le festività natalizie recano normalmente, per la generalità delle persone, un periodo di grazia, un po’ rilassati, qualche giorno di ferie, scambio di doni: insomma un tempo lieto.
Le televisioni solitamente programmano spettacoli di sapore natalizio e notiziari di eventi positivi, con esempi di solidarietà e di impegno umanitario. Tuttavia i notiziari non potranno evitare di raccontare le guerre o altre catastrofi che devastano tante parti del pianeta…il rischio è che anche notizie e immagini tremende ci abbiano resi, se non indifferenti, certamente rassegnati: il sentimento meno natalizio, perché in una grotta di Betlemme è iniziata la nostra Storia. I nostri giorni sono contati a partire da quella nascita. Nostra, che ha condizionato anche le altre storie, quelle di tutte le vite sul pianeta: la umanità nella sua articolata e differente unità non si sta riconoscendo legata da vincoli da fraternità.
Ci sono fenomeni che si appalesano con tale novità e velocità che per i più sono causa di peggioramento delle condizioni di vita sul pianeta, mentre nella loro origine e dichiarate finalità dovrebbero agevolarla: riduzione della fame nel mondo, sconfitta di malattie, alfabetizzazione globale, ecc.
Invece il cambiamento climatico distrugge vite, città, raccolti. La cronicizzazione delle malattie e l’invecchiamento della popolazione modificano i sistemi sanitari. Le minori nascite diminuiscono la ricchezza di futuro… sotto molteplici, anche ‘mentite’ spoglie, tutto viene descritto e acclarato. Infatti la incertezza ci assedia con fake news e messaggi onnipotenti. Anche una certa paura – che io sento! – se può diventare ‘padrone’ del mondo chi possiede il potere di disconnettere l’umanità, o solo parti, in diverse zone del pianeta (un pezzo di Europa, o di Cina, di Russia…), membro del governo della nazione più potente del mondo?!
Il mondo si è ristretto. L’intelligenza umana invece potrebbe essersi dilatata con la intelligenza artificiale. Sono riflessioni da vertigini solo se continuiamo – se le nostre classi dirigenti continuano – a pensare al giorno dopo e alle prossime vicine elezioni.
[Estratto dall’ultima newsletter – dicembre 2024 – inviata dall’autrice]