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martedì, Febbraio 11, 2025
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M5S, l’esito comico di un partito inventato da un comico.

Il vuoto pneumatico della due giorni romana, se non per avere emarginato il cosiddetto ‘Elevato’ per ragioni di puro potere, ci consegna un solo risultato: la banalizzazione e la spregiudicatezza della proposta politica.

Dunque, per anni abbiamo avuto un partito populista guidato da un comico che, piaccia o non piaccia, ha registrato un successo politico ed elettorale di straordinaria importanza. Dopodichè, e per tornare all’oggi, adesso abbiamo semplicemente un partito populista ma comico. Un partito, cioè, guidato da un personaggio che può coprire qualsiasi ruolo e farsi carico di qualsiasi esigenza politica, culturale e programmatica. Mai battuta più azzeccata, parlando di ciò che resta dei 5 stelle e del suo attuale condottiero indiscusso ed indiscutibile, è quella pronunciata molti anni fa da Sandro Fontana, raffinato intellettuale e politico, quando disse commentando il comportamento di qualche democristiano che non gli stava particolarmente simpatico: “Questi sono capaci, capacissimi, capaci di tutto”. E questo, appunto, sono oggi i grillini dei 5 stelle.

Possono, cioè, essere tutto e il contrario di tutto. Di destra, di sinistra, centristi, progressisti, liberali e liberisti, soprattutto populisti, conservatori, cattolici, laici, manettari, giustizialisti, anti casta ed espressione della casta in quanto incalliti poltronari, pacifisti ed internazionalisti, anti sistema e di governo, centralisti e federatisti. Esattamente come diceva Sandro Fontana e come recita il vecchio adagio popolare, “tutto e il contrario di tutto”.

Ora, e senza infierire ulteriormente contro un partito che nessuno sa, ad oggi, quale progetto politico metta in campo se non quello di continuare ad occupare poltrone e spazi di potere, l’unico elemento su cui vale la pensa soffermarsi parlando degli eredi legittimi del “vaffa day”, è che si tratta di una scheggia impazzita che può realmente fare di tutto. E questo per una ragione persino troppo semplice da spiegare: non avendo una cultura politica alle spalle e non avendo elaborato alcun progetto politico definito e specifico, il partito populista attuale dei 5 stelle ha una radicale libertà di movimento. Detto con termini più espliciti, te lo puoi trovare da qualsiasi parte e in qualsiasi alchimia politica. Il vuoto pneumatico della due giorni romana, se non per avere emarginato il cosiddetto ‘Elevato’ per ragioni di puro potere, ci consegna un solo risultato. 

D’ora in poi, ma già sino ad ora era sostanzialmente così, avremo un elemento in più che sancisce la crisi del nostro sistema poltico. Perché quando si innesta in un sistema politico già malato un carico di trasformismo, di opportunismo e di radicale vuoto progettuale la politica non può che subirne pesantemente le conseguenze. Una cosa sola sappiamo. E cioè, il partito di Conte resta un partito populista, manettaro, giustizialista, fintamente e virtualmente anti casta. Ragioni che ci portano a dire che con partiti del genere è sempre consigliabile ‘stare alla larga’, come si diceva un tempo. Il resto è solo propaganda ed ipocrisia.