I social network stanno diventando una minaccia per la democrazia e la governance della Francia. È l’allarme lanciato da Emmanuel Macron durante un incontro con i lettori del quotidiano La Dépêche a Tolosa, in occasione del dibattito “La democrazia di fronte alla sfida dei social media”.
“Le piattaforme stanno cambiando il modo in cui si forma l’opinione pubblica, si affrontano le elezioni e si vive la democrazia stessa. Dobbiamo trovare soluzioni concrete per superare i problemi che ne derivano”, ha dichiarato il presidente francese.
Una regolamentazione più severa
Macron ha annunciato l’intenzione di introdurre, all’inizio del 2026, misure drastiche per limitare l’accesso ai social network. Fra queste, spicca la proposta di fissare un’età minima per l’utilizzo delle piattaforme, al fine di proteggere i minori dagli effetti della dipendenza digitale.
“I nostri bambini e adolescenti soffrono sempre di più a causa dei social. I disturbi dell’attenzione sono in aumento. È tempo di lanciare l’allarme e prendere decisioni collettive per tutelare i giovani e la salute della democrazia”, ha affermato Macron.
Fake news e interferenze esterne
Il presidente ha poi richiamato il rischio crescente delle ingerenze straniere e delle campagne di disinformazione. Ha citato in particolare gli esempi della Moldova e della Romania, dove operazioni coordinate sui social hanno influenzato i processi elettorali.
Macron non ha escluso, in prospettiva, di restringere l’accesso alle piattaforme o persino di abbandonarle personalmente, per dare un segnale politico forte.
Un dibattito aperto in Europa
Già ad aprile, l’allora premier Gabriel Attal aveva proposto un divieto di accesso ai social per i minori di 15 anni e limiti di tempo per gli adolescenti, in un quadro normativo ispirato al modello cinese e alle recenti leggi statunitensi.
Il dibattito aperto da Macron rimette al centro una domanda cruciale: come garantire la libertà d’espressione senza che essa diventi uno strumento di manipolazione e destabilizzazione democratica.

