Macron: “Stop alle armi per la pace in Medio Oriente”.

Il Presidente francese ha lanciato anche un monito contro le recenti azioni militari israeliane che hanno coinvolto le forze dell'Unifil, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite dispiegata nel sud del Libano.

Durante il vertice dei Paesi mediterranei dell’Unione Europea (Med9) tenutosi a Cipro, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito una posizione chiara e decisa sulla crisi in Medio Oriente, in particolare sul conflitto in corso tra Israele e i gruppi militanti palestinesi. Macron ha dichiarato che “fermare le esportazioni di armi” utilizzate nei teatri di guerra di Gaza e del Libano è “l’unico modo” per porre fine ai conflitti in corso, sottolineando che tale misura rappresenta una leva fondamentale per cercare di ristabilire la pace e fermare l’escalation di violenza.

Tuttavia, il presidente francese ha voluto precisare che tale proposta non deve essere interpretata come un tentativo di disarmare Israele. “Questo non è in alcun modo un appello a disarmare Israele contro le minacce contro questo Paese e questo popolo amico”, ha affermato, riferendosi alla lunga e storica alleanza tra la Francia e lo Stato di Israele. Macron ha infatti riconosciuto il diritto di Israele a difendersi dalle minacce esterne, ma ha sottolineato la necessità di regolamentare il flusso di armi nella regione, ritenendolo un passo essenziale per evitare un’ulteriore intensificazione delle ostilità.

Il vertice di Cipro, che ha riunito i leader dei Paesi mediterranei dell’Unione Europea, ha rappresentato un’occasione importante per discutere delle tensioni crescenti in Medio Oriente, con particolare attenzione alla sicurezza regionale e alle conseguenze della guerra tra Israele e Hamas. Macron ha insistito sul fatto che la posizione francese non è isolata, ma condivisa da altri leader europei. “La Francia ha chiesto di mettere fine all’esportazione di armi utilizzate in questi teatri di guerra. Altri leader hanno fatto lo stesso. Sappiamo tutti che questa è l’unica leva che può porre fine a questa situazione”, ha aggiunto, indicando come anche altri Paesi dell’UE siano concordi nel ritenere che il controllo degli armamenti sia cruciale per fermare il conflitto.

Inoltre, Macron ha lanciato un monito contro le recenti azioni militari israeliane che hanno coinvolto le forze dell’Unifil, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite dispiegata nel sud del Libano. “Non tollereremo nuove sparatorie israeliane dopo quelle degli ultimi due giorni contro l’Unifil”, ha dichiarato il presidente francese, facendo riferimento agli incidenti che hanno coinvolto i peacekeeper internazionali e che hanno alimentato ulteriore tensione nella regione. “Lo condanniamo. Non lo tolleriamo e non tollereremo che si ripeta”, ha ribadito Macron, ponendo l’accento sull’importanza di rispettare il mandato delle forze internazionali di pace e di evitare ulteriori provocazioni che potrebbero destabilizzare il Libano e l’intera area.

La posizione assunta da Macron durante il vertice riflette un impegno della Francia non solo a sostenere la sicurezza di Israele, ma anche a cercare una soluzione diplomatica che possa fermare il flusso di armi verso le fazioni militanti nella regione. In un momento di grande incertezza internazionale, la Francia si propone come un attore chiave nel promuovere una de-escalation del conflitto, facendo leva sulle relazioni internazionali e sulla cooperazione tra i Paesi europei e mediterranei.