Dopo aver dato il proprio sostegno alla campagna per le primarie di Lepore, ex assessore della Giunta uscente, Rete Bianca ha ufficializzato ieri il suo impegno nella coalizione apponendo la sua firma al Documento qui riprodotto. Oggi prende anche il via ufficialmente l’attività della Nuova Fabbrica del Programma.La nostra presenza nella coalizione – ha detto Nicola Caprioli, coordinatore di Rete Bianca per l’Emilia Romagna -, come movimento politico ispirato al cattolicesimo democratico e popolare, e la nostra attività all’interno della Nuova Fabbrica del Programma, dimostrano che le istanze e la cultura politica del mondo moderato potranno trovare piena rappresentanza e riconoscimento nelle scelte politiche della prossima amministrazione comunale e metropolitana”.

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Usciamo dall’emergenza

La crisi pandemica ha causato all’Italia la peggiore recessione economica dai tempi della guerra ed a farne le spese sono soprattutto le classi più povere ed i soggetti  più fragili. 

Da anni il lavoro sfugge, sostituito dalla tecnologia e dalla conseguente diminuzione di molteplici attività, nonché da un mercato globale che abbatte i costi dei prodotti e dunque la competitività di molte imprese occidentali, e dunque italiane. Così lo stesso articolo 1 della Costituzione che sancisce che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro acquisisce sempre più un valore retorico. La battaglia per il lavoro si interseca oggi anche con quella per acquisire nuovi diritti da parte di categorie di lavoratori e lavoratrici che devono rassegnarsi a un frustrante precariato, vedasi i famosi rider, e che di diritti non ne hanno neanche uno. Il concetto del lavoro deve essere dunque ampliato. Non solo esso deve riguardare le categorie dipendenti, pubbliche e private, ma deve coprire anche il lavoro autonomo, e oggi soprattutto quelle nuove forme di lavoro consentite dalla creatività e dalla moderna tecnologia. Necessitano, quindi, Politiche attive del  lavoro e un progetto formativo. 

Lavoriamomper ridurre le disuguaglianze, per essere al fianco di chi lavora e che con impegno e coraggio sta facendo ripartire il paese. Chiediamo che sino a quando non saremo usciti dalla crisi siano disponibili ammortizzatori sociali ed aiuti economici, sia per lavoratori e lavoratrici dipendenti che autonomi ed per piccoli imprenditori e imprenditrici, come quelli del commercio e della  ristorazione. 

Transizione ecologica 

Quella ambientale e climatica è una sfida cruciale che abbiamo di fronte già oggi: Bologna può e deve fare tanto per abbattere drasticamente  le  emissioni  climalteranti. 

Occorre investire risorse per affrontare i cambiamenti climatici sia per rispettare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni sia per attuare tutte le azioni di adattamento, coinvolgendo al meglio la cittadinanza. Vogliamo una Città che sia non solo all’avanguardia nell’uso delle tecnologie green per abbattere le emissioni inquinanti, ma che diventi anche luogo ove svilupparle. Dobbiamo mettere al centro la qualità dell’aria che respiriamo. Lotta all’inquinamento  acustico.

Transizione  digitale – Digitalizzazione,  Sburocratizzazione 

L’impatto della burocrazie sulle imprese è di circa il 4% del fatturato. Il tema è delicato ed è esploso con la pandemia, oltre al persistere di regole e regolamenti che non si parlano tra loro, e che rendono lunghi i processi autorizzativi (decine e decine di Regolamenti che disciplinano i settori e non le attività). Il vero problema è la mancanza di cultura della semplificazione e della digitalizzazione dei processi. Nel corso degli anni infatti quando si è digitalizzato lo si è fatto trasferendo su supporto informatico i processi cartacei, dimostrando la totale inadeguatezza nel comprendere la reale potenzialità della trasformazione digitale e la necessità di una profonda formazione culturale che manca quasi totalmente, i processi anche se informatizzati infatti rimangono non integrati tra loro, così che gli stessi dati che sono in possesso delle varie amministrazioni non sono allineati tra loro, costringendo i cittadini a produrre gli stessi documenti ogni volta che iniziano un iter amministrativo. La nostra città ha bisogno di un’educazione digitale per chi opera nella pubblica amministrazione, ma anche per cittadine e cittadini, anche puntando su progetti di collaborazione intergenerazionale e di formazione  nelle  scuole. 

Scelte coraggiose per la mobilità 

Bologna deve finalmente dotarsi di un sistema di mobilità sostenibile e di un trasporto pubblico elettrico, adatti al suo rango di città europea: si deve porre fine agli investimenti che incentivano il traffico privato inquinante, nell’ottica di offrire alternative efficaci, economiche ed efficienti. Nel solco di un percorso che ha visto compiere in questi anni scelte importanti ed attese, vogliamo lavorare per il loro ulteriore miglioramento funzionale e soprattutto  ambientale. 

Vogliamo poi completare il Servizio Ferroviario Metropolitano, trasformandolo nella nostra metropolitana di superficie. Per favorire poi una mobilità sostenibile riteniamo di promuovere un Biglietto Unico Metropolitano, valido su tutti i mezzi pubblici: bus, treno e tram. Anche alla luce del grande successo della ciclovia del Sole, vogliamo collegare il nostro Comune a tutta la Città metropolitana realizzando un innovativo progetto di Bicipolitana, la mobilità ciclistica  va  resa  più  sicura.  Bologna  città  dei  15 minuti.

Diritti civili e sociali

La nostra città, da sempre all’avanguardia sul tema, deve progredire nel percorso di riconoscimento dei nuovi diritti, nel contrasto alle discriminazioni e possibilità di rappresentanza per tutti coloro che abitano e contribuiscono a rendere vivo il nostro territorio. Non solo, deve mettere in campo gli strumenti per rispondere agli attuali bisogni sociali, in particolare alle conseguenze lasciate dalla crisi pandemica sulla nostra comunità. Vogliamo promuovere le migliori sinergie fra il settore pubblico ed il mondo del volontariato, associazionismo e terzo settore, in particolare valorizzando le buone  esperienze  di  gestione  dei  beni  comuni. 

Nuovo Welfare per gli anziani

Bologna offrirà un sostegno adeguato e personalizzato  alla  popolazione  più  anziana. 

Bologna città della parità di genere

Bologna deve attuare un cambiamento radicale e positivo, dando priorità all’integrazione della dimensione di genere nelle sue politiche, anche attraverso uno sforzo affinché si possa realizzare una conciliazione dei tempi di vita lavorativa con quella famigliare. É necessario fornire la cornice istituzionale che possa permettere alle donne di essere  protagoniste  della  loro  vita  in  città. 

Una Bologna Giovane e Europea 

Bologna è da sempre una città europea e multiculturale: dovrà essere sempre più capace di assorbire le migliori pratiche europee, e di esportare le proprie affinché possano diventare un esempio, una città innovativa di riferimento per le altre realtà europee. Bologna deve diventare una città attraente per chi già ci abita sia per chi – da tutto il mondo – vorrà sceglierla per studiare, lavorare e vivere, con una nuova attenzione delle politiche bolognesi verso i giovani. La città del futuro è una città che si impegna nella promozione dell’imprenditoria giovanile e nello sviluppo di un ecosistema in cui le nuove generazioni possano crescere, svilupparsi  e  trovare  tutte  le  opportunità  che  oggi cercano all’estero. 

Un’urbanistica solidale per l’ambiente 

La Bologna di domani non dovrà più consumare nuovo suolo, ma concentrarsi sulla rigenerazione urbana, in particolare delle aree dismesse. L’edificazione dovrà saper selezionare solo i progetti migliori, in grado di generare sia servizi per i cittadini nonché alloggi sociali.

Per meglio tutelare ambiente e territorio, la pianificazione dovrà essere condivisa con i Comuni metropolitani. Costituzione di un nuovo regolamento del  verde  urbano  e  metropolitano  volto  alla  tutela del  verde  esistente. 

Città e cittadinanza metropolitana 

L’obiettivo da raggiungere e la prospettiva a cui lavorare è quella dell’elezione diretta, per avere istituzioni più vicine ai cittadini. Promuoveremo poi le migliori forme di collaborazione con e fra i Comuni metropolitani. La Città metropolitana sarà sempre più un punto di riferimento per i comuni bolognesi, in particolare per quelli più piccoli e decentrati, e favorirà l’omogeneizzazione dei servizi, per aiutare a costruire una concreta cittadinanza  metropolitana. 

Sicurezza pubblica

Nel contesto che lega assieme legalità e solidarietà vi sono le condizioni per aiutare i più deboli. Rafforzeremo un modello integrato fra le istituzioni, capace di contrastare in maniera efficace le infiltrazioni mafiose e le attività della criminalità organizzata, aperto alla sussidiarietà, capace di rendere la nostra città inclusiva e sicura per tutti, cittadini, operatori economici  e  turisti. 

Una scuola all’avanguardia 

Confermiamo la nostra tradizionale attenzione per la scuola, impegnandoci a rendere il diritto allo studio sempre più universale ed aperto a tutti, in particolare ai più fragili. Le migliori tecnologie dovranno essere a disposizione del lavoro degli insegnanti e dello studio dei ragazzi e l’educazione dello studente come persona e cittadino deve tornare ad essere al centro. Orgogliosi di ospitare da più di nove secoli la più antica Università del mondo, vogliamo confermare il nostro supporto, per attrarre studenti  italiani  e  stranieri, nonché  le  migliori risorse  della  ricerca. 

Sanità come diritto di cittadinanza 

La pandemia ci ha ricordato l’essenzialità di servizi sanitari gratuiti, capillari e di buona qualità, e su questi non dovrà mai abbassarsi la nostra attenzione. Sarà necessario adeguare le strutture e gli organici ai bisogni della nostra comunità, ribadendo la centralità pubblica e l’investimento nella medicina prossimità. 

La sanità territoriale deve diventare sempre più garante di completezza di risposta ai bisogni di natura socio sanitaria dei cittadini, vicinanza e continuità delle cure. Un modello di offerta assistenziale capace di garantire la presa in carico in particolare per le persone anziane, fragili e affetti da malattie croniche, in modo da assicurare continuità assistenziale in integrazione con le strutture  ospedaliero  di  riferimento  territoriale. 

Oggi il bisogno di salute dei cittadini è sempre più correlato a molteplici dimensioni che riguardano la salute mentale e il contesto epidemiologico caratterizzato dalle malattie croniche, dalla non autosufficienza, dalla disabilità, da comportamenti a rischio per la salute, ai percorsi di presa in carico della malattia basati sulla medicina di iniziativa, in stretta collaborazione con le altre risorse ed istituzioni del territorio. Occorre, quindi, definire una nuova architettura organizzativa che deve vedere coinvolti non solo i servizi dell’Ausl, ma anche tutti gli altri soggetti, istituzionali e non (familiari, caregiver, associazioni di volontariato) che intervengono ai vari livelli nell’assistenza dei malati. Vogliamo una sanità fatta di cure di base, ma anche di eccellenze nazionali ed internazionali, che metta sempre al primo posto il cittadino. Cure domiciliari e politiche  sanitarie di prevenzione primaria delle malattie  degenerative. 

Sostegno allo sport

Lo sport nella nostra Città ha sempre rappresentato un modello di accessibilità ed integrazione, dal centro alle periferie. È importante continuare a tutelare e promuovere l’iniziativa sportiva attraverso percorsi che mirino a sensibilizzare e favorire lo sviluppo attraverso il sostegno delle società e associazioni sportive che sono la parte integrante del nostro tessuto territoriale. 

Turismo

Lavoreremo sull’attrattività ed accessibilità del nostro meraviglioso territorio per tornare presto alle presenze pre-pandemia che tutti ricordiamo, ridistribuendo i benefici sia a livello sociale che territoriale, e governando le esternalità  negative. 

Cultura 

La cultura, letteralmente martoriata dalla crisi pandemica, deve essere rilanciata con forza, favorendo l’ingegno e la creatività, e contribuendo a rendere Bologna un bel posto dove vivere e dove recarsi. La cultura di una città non è solo il patrimonio materiale ma anche e forse più incisivo quello immateriale, invisibile: l’atmosfera che si respira in termini di accoglienza, di ascolto, di meritocrazia, di trasparenza, di dialogo, di confronto, di senso civico, di qualità d’informazione, di libertà di espressione e di essere, di valorizzazione delle diversità, di inclusione, di offerta culturale plurale sia insenso tradizionale sia in senso innovativo, di fornire risposte adeguate alle domande  che  sorgono  nel  nostro  tempo. 

Una politica culturale così orientata genera benessere, stimola la creatività, la partecipazione, la condivisione, il dibattito e generazioni di cittadini attivi, tolleranti, propositivi, sensibili alle dinamiche sociali, attente ai cambiamenti del  nostro  tempo  e  capaci  di  rispondere  creativamente. 

L’agricoltura per uscire dalla crisi

La ripresa economica post-pandemia dovrà vedere un ruolo attivo anche del settore agricolo, troppo spesso dimenticato. Innanzitutto promozione dei prodotti locali e delle eccellenze, anche con mercatini bio e a kilometro zero. Pensiamo ad un’agricoltura che migliori l’attrattività di Bologna, contribuendo alla tutela ambientale e promuovendo forme di turismo sostenibile. Si dovranno istituire ampi parchi agricoli  per  porre  fine  al  consumo  di  suolo  agricolo nella  città  metropolitana. 

Città della partecipazione democratica

Una sfida importante  è  quella  del governo  delle  trasformazioni  del  territorio,  in  un’ottica di  rafforzamento  dei diritti  di  democrazia,  d’inclusione  e  di  partecipazione, per  rendere  la cittadinanza  attiva  alla  vita  pubblica  della  propria comunità.    Il  nostro  obiettivo sarà  quello  di  favorire  il  dialogo  democratico  tra cittadine  e  cittadini  e amministrazione  comunale,  promuovere  la  consapevolezza e  la  trasparenza, puntando  sull’esercizio  della  sovranità  popolare  e rafforzando  la  democrazia partecipativa.