28.9 C
Roma
domenica, 21 Settembre, 2025
Home GiornaleMattarella dai metodisti: memoria, fede e civiltà

Mattarella dai metodisti: memoria, fede e civiltà

Il presidente della Repubblica ha fatto visita ieri alla chiesa metodista di via Firenze, a Roma. Un luogo che racconta una storia di dialogo, laicità e crescita civile.

Provai un’intensa emozione, anni addietro, nel vedere, presso la chiesa evangelica metodista di Palombaro (Chieti), il mio paesino d’origine, una lapide di un secolo prima sulla quale era incisa l’antica denominazione: “Chiesa Metodista Episcopale”. Era il ramo americano del metodismo, con le sue missioni, che si sarebbe incontrato con il ramo britannico.

La sfida culturale del metodismo

Ecco, proprio da quella denominazione nacque, nel 1895, la chiesa metodista di Roma, presso la quale (in via Firenze angolo via XX Settembre) si è recato ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’Italia, in quello scorcio di XIX secolo, aveva da poco conosciuto la sua “rivoluzione politica”: l’unificazione. Fra gli obiettivi di quei missionari protestanti vi era quello di contribuire, a quel punto, a suscitare un profondo cambiamento socioculturale: apertura a nuove prospettive, superamento dell’Italia “una d’arme, di lingua, d’altare”, dimostrazione della possibilità di vivere la laicità da credenti.

Del resto, le esperienze metodiste italiane, nel corso del Novecento, a dispetto dei piccoli numeri, hanno influito non poco sulla crescita della nostra coscienza civile. In quell’ambiente, per fare solo un esempio, il piccolo Giuseppe Di Vittorio acquisì le sue prime consapevolezze.

Il patto con i valdesi, cinquant’anni dopo

Né poteva essere altrimenti: John Wesley, il padre del metodismo, aveva contribuito in maniera significativa alla rivoluzione soprattutto morale del Settecento (è un tema a cui sto dedicando uno studio proprio ora, accostando opere di diversi autori). E il metodismo, nel Regno Unito, rappresentò un faro per il nascente movimento operaio, fino a promuovere, con altri, il Labour Party.

I metodisti, in Italia, poi, hanno stipulato nel 1975 un patto d’integrazione con i valdesi: è il cinquantennale dell’evento, dunque. Un evento originale e fecondo, all’insegna dell’apertura e dell’arricchimento reciproco, volto, insieme, a vivere e diffondere il messaggio di fede e a favorire la maturazione civile, sociale e culturale del nostro Paese.